La moranese Lucia Minervino, tesserata Special Bikers Caltanissetta,conferma di essere una specialista delle due ruote compiendo un’altra delle sue memorabili imprese. E’ rimasta in sella alla bici giorno e notte, percorrendo circa mille chilometri a tremila metri d’altitudine, tra le strade militari più alte d’Europa, a cavallo tra due nazioni, Italia e Francia. Una prova di forza estrema nel paradiso del Gravel e della Mtb.
Un’avventura che si è svolta senza supporto, secondo la filosofia dell’unsupported – cioè con garanzia di essere visibile online in tempo reale grazie al servizio di tracking live – tra le Alpi Occidentali e le haute Alpes francesi, dalle 22 del 26 luglio scorso e per sei giorni e dieci ore consecutivi. Il primo riposo dopo ben venticinque ore di pedalata e trentadue di veglia totale. Una fatica estenuante, qualcosa di inimmaginabile per chi non ha cuore, mente e gambe preparati e motivati a dovere.
Inutile dirlo ma la Minervino ha sbaragliato la concorrenza femminile e si è posizionata addirittura undicesima nella graduatoria assoluta.
A Lucia Minervino il sindaco Mario Donadio ha rivolto un caloroso augurio per aver portato in alto il nome di Morano. «Siamo fieri di lei e dell’impresa che ha compiuto. Non è la prima e siamo sicuri che non sarà l’ultima volta che darà soddisfazione alla sua comunità. Questa affermazione ha davvero il sapore di una battaglia vinta, poiché il 20K è a tutti gli effetti una gara fuori dagli schemi; è una sfida di coraggio, abilità, sudore e impegno straordinario”. Ora la Minervino il 20 agosto , alle 18.30, in Piazza Giovanni XXIII, in occasione dell’evento Morano Bike Kids, fortemente voluto dal capogruppo di Insieme per Morano, Antonio Spina, sarà premiata ufficialmente conferendole il giusto e meritato onore pubblico.
«Avevo rassicurato mia madre – ha affermato la Minervino – che non avrei più corso di notte, ma la passione è stata più forte della promessa. Ho realizzato un sogno che mi portavo dentro da molto tempo. È stata l’esperienza più dura e bella della mia vita. Ho dovuto lottare contro le incertezze meteorologiche, poi contro una brutta forma di dissenteria che mi ha colpito durante il tragitto, un guasto importante alla bicicletta e tanti altri problemi. Ci sono stati momenti difficili, di sofferenza, momenti nei quali i muscoli si ribellavano allo sforzo. Ed è solo grazie alla determinazione e alla voglia di battere i miei limiti, se sono riuscita a farcela. All’arrivo ho gioito come non mai e provato un senso di speciale gratitudine, che rinnovo a tutti coloro che mi sostengono».