E’ attivo il sito internet dell’osservatorio ambientale sulla Valle del Mercure. Lo rende noto il Presidente f.f. del Parco Nazionale del Pollino e dell’osservatorio, Valentina Viola, comunicando che all’indirizzo www.osservatorioambientalemercure.it tutti potranno accedere per «acquisire informazioni sull’attività dello stesso e relativamente agli studi condotti dal 2017 ad oggi». L’Osservatorio nasce in forma di associazione così come previsto dall’accordo siglato al MISE nel 2014 a seguito della riapertura della Centrale del Mercure.
Gli Enti aderenti sono le Regioni Basilicata e Calabria, il Parco Nazionale del Pollino, i Comuni di Laino Borgo, Laino Castello, Mormanno, Papasidero, Castelluccio Superiore, Castelluccio inferiore e Lauria, le OO.SS. di Basilicata e Calabria. L’Osservatorio non ha scopo di lucro e si propone di implementare attività di studi e ricerca ambientale e socio-sanitaria, coadiuvando gli enti preposti al monitoraggio e al controllo dell’area, per tali finalità si è avvalso nel corso degli anni di collaborazioni scientifiche con Enti ed Istituti nazionali di spiccato rilievo scientifico come la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, l’Istituto Superiore di Sanità e il CNR.
La Presidente ne dà notizia con grande soddisfazione dichiarando che «finalmente si ha un ottimo ed immediato strumento di informazione per la popolazione e per quanti vogliano attingere a notizie ufficiali che riguardano il territorio nel quale ricade una centrale che si rammenta essere preesistente all’istituzione del Parco».
«Ringrazio – ha aggiunto il presidente Viola – in particolare la Dottoressa Cifarelli, Responsabile Tecnico Scientifico dell’Osservatorio, che sin dalla sua nomina nel 2021 ha posto come priorità del suo piano di lavoro, peraltro ricco di tante altre interessanti attività, proprio la predisposizione e messa in rete del sito web. Proprio in questi giorni si sono attivate due importanti collaborazioni una con il CNR per continuare lo studio meteorologico della Valle del Mercure e valutare la dispersione e ricaduta degli inquinanti emessi dalla Centrale, e l’altra con un professore dell’Università di Napoli per uno studio antropologico sulla percezione del rischio che vedrà coinvolto il mondo studentesco e non solo. Gli esiti saranno a disposizione di tutti proprio sul sito web».