Si terrà questo pomeriggio alle 15:45 nella sala del consiglio comunale di Cutro il Consiglio dei Ministri, annunciato da Giorgia Meloni all’indomani della tragedia di Steccato, in cui hanno perso la vita 71 migranti tra i quali molti minori. Ad accogliere i rappresentanti del Governo ci saranno il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, il presidente della provincia di Crotone, Ferrari, il sindaco di Cutro, Ceraso. Manca all’appello, invece, il sindaco di Crotone Vincenzo Voce che non è stato invitato alla riunione. Ma oltre allo «sgarbo istituzionale» come lo ha definito lo stesso primo cittadino di Crotone, l’arrivo dei Ministri è stato preceduto da una scritta, comparsa lungo la strada che collega la statale 106 al comuni jonico che recita “Cutro non difende Piantedosi”.
Le manifestazioni di protesta
Imponente il dispiegamento delle forze dell’ordine anche per la concomitanza alla riunione del CdM di due diverse manifestazioni di protesta con cui chiedere una maggiore attenzione nei confronti della Calabria che non può essere lasciata da sola nella gestione dell’emergenza.
La bozza del decreto flussi
Stamane a Roma si svolge un pre-consiglio con all’ordine del giorno un unico decreto intitolato “Disposizioni urgenti in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all’immigrazione clandestina”. La Meloni da giorni è alle prese con il malcontento della Lega che spinge per il ripristino dei decreti sicurezza firmati da Salvini al tempo del Governo Conte.
Nel decreto ci saranno segnali di rigore nel contrasto degli arrivi irregolari e accoglienza verso la migrazione attraverso canali legali, che saranno potenziati. Tra le decisioni che il Governo dovrebbe assumere c’è il carcere fino a 30 anni per i trafficanti se causano la morte di più di una persona. Tra le altre posizione l’esecutivo intende intervenire con lo strumento del decreto flussi, che sarà allargato e reso pluriennale. Con l’ultimo sono stati già programmati circa 83mila ingressi regolari per motivi di lavoro. Ci saranno ora numeri più alti per venire incontro alle esigenze del mondo produttivo. Ci sono da 300 a 500mila posti disponibili, secondo il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. L’idea è poi quella di assegnare quote privilegiate ai Paesi che collaborano più efficacemente nel contrastare le partenze di migranti irregolari e nell’accettare i rimpatri.
Ci sarà anche una semplificazione normativa e degli adempimenti burocratici necessari per chi chiede di entrare legalmente in Italia. Potrebbero essere mobilitati gli uffici diplomatici per l’esame del domande in loco, con la collaborazione dei Paesi, in particolare quelli del Nordafrica, con cui Roma ha già accordi. Il Governo punta inoltre a dare un’accelerata ai corridoi umanitari e si darà spazio a stanziamenti ai Comuni per migliorare la rete dei centri di accoglienza.