Per molti è un’occasione per rinnovare il guardaroba, altri si muovono nella speranza di trovare l’occasione giusta per acquistare un pezzo indispensabile alla propria quotidianità, per tutti una “devozione” laica che si rinnova nel tempo. La Fiera di San Giovanni a Castrovillari, in programma nell’area mercatale oggi e domani, ha radici antichissime.
Addirittura le cronache datano la sua origine intorno al XVI secolo. Era il 1578 – racconta il libro notarile di Ascanio Brocchetta – quando l’allora ospedale di poveri acquistò dei terreni allo scopo di realizzarvi nuovi insedimenti abitativi. Poiché nella Chiesa dell’ospedale era custodita e venerata l’immagine di San Giovanni, in segno di devozione si decise che in occasione della festa del santo (in 24 giugno) fosse istituita una fiera.
Negli anni le date dell’appuntamento commerciale sono variate per diverse ragioni, così come gli spazi che l’hanno accolta nel tempo. Prima vissuta in centro, poi nell’area attorno al Polisportivo e le strade limitrofe, da qualche anno (salvo il periodo di stop dovuto al Covid) si celebra nell’area mercatale dove trovano spazio le bancarelle degli ambulanti che arrivano da tutto il Sud per commercializzare una svariata gamma di prodotti. Dialetti e accenti si mescolano tra di loro in un villaggio che vive, si anima e poi scompare, nel giro di quarantott’ore.
Voci e schiamazzi degli ambulanti, che cercano di attirare l’attenzione sulla propria mercanzia, si fondono al vociare degli avventori a caccia dell’occasione del secolo. Casalinghe, intere famiglie con bambini al seguito in cerca del regalo perfetto, gruppi di amici si riversano tra le corsie degli stand ambulanti per soddisfare i propri desideri.
Un grande bazar a cielo aperto che si rinnova da 445 anni, attorno al quale la città rinnova un secolare legame, tra i sapori delle leccornie e delle vecchiaredde della tradizione gastronomica locale, che servono a regalare il clima vero della festa. Come ogni fiera che si rispetti.