«Una giornata di festa che rimarrà indelebile per tutta la Calabria» così Gianpiero Calzolari, presedete di Granarolo ha introdotto il suo indirizzo di saluto al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e alla platea di ospiti civili, religiosi e militari presenti nello stabilimento Assolac di Castrovillari. Nel suo intervento ha ricordato la figura di Giancarlo Nola, imprenditore che ha dato vita alla struttura produttiva della città del Pollino che ospita il Capo dello Stato, evidenziando il percorso delle centrali del latte che nacquero per rispondere al «boom di speranza» degli anni 60. Un ricordo salutato da un caloroso applauso dei presenti.
La fusione tra la storia emiliana e quella calabrese 25 anni fa è stata possibile perchè fatta da gente «vera che lavora con mani, testa e passione» fondata su «valori di sostenibilità e mutualità».
L’intervento del Presidente Mattarella
«Il lavoro è legato, in maniera indissolubile, alla persona, alla sua dignità, alla sua dimensione sociale, al contributo che ciascuno può e deve dare alla partecipazione alla vita della società. Il lavoro non è una merce». Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parlando dalla Calabria nella cerimonia ufficiale in vista della Festa del Lavoro. «Ha un valore nel mercato dei beni e degli scambi. Anzi, ne è elemento essenziale – ha aggiunto – perché senza l’apporto della creatività umana sarebbe privo di consistenza e di qualità».
«Oltre trenta anni addietro qualcuno aveva ipotizzato la ‘fine della storia’, ampiamente smentita dagli eventi successivi. Oggi si sente parlare di ‘fine del lavoro’ come traguardo di modernità. In realtà viene, da taluno, ipotizzata, più che la liberazione dalla fatica, la sostituzione dell’imperfezione umana con macchine e tecnologie, sino all’intelligenza artificiale, ritenuta in grado di azzerare ogni errore. In realtà, in quella falsa prospettiva si configura la rimozione dell’immenso e insostituibile valore della creatività», ha detto il Presidente della Repubblica nel corso dell suo intervento da Castrovillari. «Uno scenario – ha aggiunto – che raffigura una limitazione alla libertà della persona umana nel suo profilo più affascinante: il pensiero, la sua opera».
«Non un sogno, quindi, ma una prospettiva allarmante e, in realtà, estranea al buon uso dei preziosi benefici recati dai risultati che la scienza consegna all’umanità e, tra questi, quello della cosiddetta intelligenza artificiale». E poi, osserva ancora, «il lavoro è libertà. Anzitutto libertà dal bisogno; e strumento per esprimere sé stessi, per realizzarsi nella vita».
«Gli straordinari progressi della scienza e della tecnica per migliorare la qualità e la sostenibilità dei prodotti e dei servizi, devono essere sempre indirizzati alla tutela dell’integrità delle persone, dei loro diritti. A partire dal diritto al lavoro», sottolinea.
«Il lavoro deve essere libero da condizionamenti, squilibri, abusi che creano emarginazione e dunque rappresentano il contrario del suo ruolo e del suo significato. Fattori che rappresentano pesanti impedimenti al cammino dell’intera società», è il richiamo del Capo dello Stato.