Costruire una rete forte e variegata che si muova attorno ai capisaldi del cibo buono, pulito e giusto e sappia dialogare a più livelli per una sana alleanza partecipata capace di parlare in termini culturali, formativi ed educativi dei temi della salvaguardia della biodiversità alimentare, della lotta agli sprechi, dell’educazione ad una dieta sana. Ma anche interessata a dialogare con i consumatori educando alla scelta consapevole delle produzioni territoriali, creando un sistema virtuoso di economia circolare e sostenibile che guardi agli agricoltori, casari, apicoltori, viticoltori, panificatori, ristoratori e pizzaioli come eroici custodi di una artigianalità che deve essere il modello vincente del presente e del futuro.
Attorno a questi ed altri temi la condotta Magna Graecia – Pollino Aps di Slow Food, guidata dal presidente Saro Costa, ha chiamato a raccolta nella cornice di Catasta a Campotenese, i soci iscritti, i simpatizzanti, le istituzioni, le associazioni e tanti produttori, che sposano idealmente e quotidianamente nelle loro pratiche ordinarie le tematiche e gli ideali del movimento fondato da Carlo Petrini.
L’occasione è stata l’assemblea di fine anno, utile per presentare il programma del 2024 e presentare al territorio il nuovo assetto della condotta con la presenza del vice presidente, Vincenzo Alvaro e i membri del comitato Cesare Renzo, Luca Sammarro, Claudio Viola, Enzo Arcuri e Giuseppe Gatto, che hanno dialogato e coinvolto la numerosa rappresentanza di espressioni produttive del territorio.
E’ stato il presidente della condotta Magna Graecia – Pollino Saro Costa a sottolineare la volontà di ritornare sui territori per «recuperare il valore sociale dell’incontro con i territori, dopo la pausa obbligata della Pandemia, e l’interesse di costruire una forte alleanza strategica alla narrazione del cibo buono, pulito e giusto a più livelli, interagendo con le istituzioni, le associazioni, i singoli e tutti gli attori che sul territorio hanno a cuore le tematiche care al movimento della chiocciola. Sul Pollino ci giochiamo una credibilità importante e vogliamo realizzare un percorso che ci porti a valorizzare le produzioni identitarie più legate alla tradizione del saper fare». Il pane di Cerchiara, la Cipolla bianca di Castrovillari, l’arancio biondo di Trebisacce, il Verdone Fulminante di Montegiordano, la Verace di Saracena sono alcuni dei prodotti che la condotta ha intenzione di inserire in un percorso di tutela e valorizzazione, ma anche di educazione alimentare rivolta soprattutto alle giovani generazioni.
Da fine gennaio poi torneranno le domeniche conviviali per far conoscere ai consumatori le realtà dei piccoli produttori e scoprire le osterie Slow Food che a tavola coniugano la narrazione gustosa delle gemme alimentari di cui il Pollino e la Sibaritide sono piene. In primavera si pensa alla realizzazione di un grande evento celebrativo del Moscato di Saracena, presidio Slow Food, mentre sono pronte al debutto le strade dell’olio e del vino per una valorizzazione dei percorsi attorno a due importanti realtà produttive che caratterizzano il contesto di operatività della condotta.
Formazione nelle scuole, Olio sotto le stelle, la festa delle clementine, ed altri eventi itineranti sono solo alcuni degli spunti che sono stati condivisi con la nutrita assemblea in rappresentanza delle diverse anime con le quali Slow Food ha intenzione di lavorare per ribadire che «si può fare politica a tavola, scegliendo con consapevolezza cosa mangiare e da chi acquistare».