E’ tutto pronto per la festa civile in occasione dell’appuntamento esitvo che celebra la figura di San Leone vescovo, patrono della città di Saracena. Domani in piazza XX Settembre a partire dalle ore 22:00 si esibirà Fausto Leali. La sua voce graffiante, inconfondibile, unica nel suo genere tanto da valergli l’appellativo di “negro bianco”, riempirà di emozione e musica la serata inserita nel calendario degli appuntamenti di SaraEstate, il cartellone estivo promosso dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco, Renzo Russo.
Il cantautore italiano ha scritto e interpretato grandi brani della musica italiana che restano immortali: tra queste ricordiamo A chi (1967), Deborah (1968), Angeli negri (1968), Un’ora fa (1969), Io camminerò (1976), Io amo (1987), Mi manchi (1988) e Ti lascerò (1989). Fra i riconoscimenti nazionali ha vinto il Premio Lunezia 2016, per la capacità di valorizzare le qualità musical-letterarie delle canzoni attraverso il talento interpretativo. Proprio con il brano Ti lascerò nel 1989 ha vinto, in coppia don Anna Oxa, l’edizione del festival di Sanremo al quale ha partecipato diverse volte.
Una vigilia carica di emozione e attesa quella che vive Saracena che attende il pubblico delle grandi occasioni per un artista di sicuro richiamo. La macchina amministrativa è già al lavoro per predisporre al meglio la piazza per l’accoglienza del pubblico che sceglierà di vivere questa intensa maratona di musica con i più grandi successi che hanno caratterizzato la lunga carriera di Fausto Leali.
«Vogliamo ripetere il successo dello scorso anno – ha dichiarato il primo cittadino – regalando ai concittadini ma anche ai tanti turisti che affollano il Pollino e la nostra comunità un momento di grande musica, una festa di piazza di alto livello artistico, che diventi uno spazio di aggregazione, socialità e divertimento per quanti sceglieranno di celebrare con noi la festa di San Leone. Siamo felici di poter caratterizzare la nostra festa con artisti di grande livello, come lo è stato già l’anno precedente. Una sorta di firma d’autore su un appuntamento che, al pari di quello invernale, è per noi carico di signifiato perché si lega con la nostra identità popolare e comunitaria».