Quello scoperto a Laino Borgo, sul colle di Santa Gada, è di sicuro il più importante centro urbano di epoca lucana, esteso per oltre quaranta ettari, strutturato tra la metà del IV e la fine del III secolo a.c. caratterizzato da strade ortogonali e grandi casi a cortile italiche. Se si tratti dell’antica Laos lo confermeranno gli studi, ma di certo la città che ogni anno si compone di nuovi ed importanti ritrovamenti, è una delle più significative scoperte frutto della campagna di scavi iniziata nel 2019 a cura del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli studi di Messina, sotto la direzione scientifica del professore Fabrizio Mollo, e che anche in questa quinta edizione di lavoro nel Pollino ha dato risultati eccellenti.
Dopo le indagini della prima campagna (2019) e delle successive (dal 2021 al 2023), durante le quali è emersa, nell’estremo lembo della Calabria ai piedi del Pollino, una città estesa della quale si è indagato un vasto isolato residenziale, con grande vasca rivestita di laterizi (2021 e 2022), un ampio settore di produzione, con fornaci, aree di stoccaggio e lavorazione dell’argilla, dove forse si producevano piccoli vasi a vernice nera, dotato di grandi vasca di decantazione, con annesse strutture comunicanti di adduzione dell’acqua e pavimentazione drenante in laterizi. Nella campagna 2023 è stato individuato un luogo di culto databile tra fine VI e fine III sec. a.C., dedicato ad una divinità femminile, con riti di passaggio, connessi alla maturità e alla fertilità; le attestazioni epigrafiche e i materiali sono riferibili al culto di Artemide.
In questa quinta campagna di scavi appena conclusa, invece, si attenzionato il prolungamento del recinto sacro, seguito per oltre 20 metri, recuperando ancora importantissime testimonianze di culto ad Artemide, mentre a sud di esso è stato indagato un grande spazio porticato, pavimentato in laterizi, con andamento ad L, che circonda un edificio pubblico, che nel prosieguo sarà oggetto di scavi. Ritrovamenti che confermano le ipotesi che identificano sul colle di Santa Gada un grande centro urbano di epoca lucana, strutturato tra la metà del IV e la fine del III sec. a.C., con strade ortogonali e grandi casi a cortile italiche (Laos, Tricarico). Le sue dimensioni e la presenza di materiali e strutture in tutti i pianori ne fanno il più importante insediamento abitativo della valle del Lao-Mercure, con una importante fase di epoca arcaica, di matrice greca tutta da definire nel prosieguo. Ancora, in forma residuale è emersa una presenza enotria piuttosto significativa, che possiamo collocare tra fine VIII e VII sec. a.C., da meglio comprendere in seguito.
La ricerca, effettuata in regime di concessione ministeriale dal 2019 (decreto nr. 232-2022), grazie alla collaborazione della Sabap Cosenza, rappresenta uno splendido esempio di terza missione universitaria e di collaborazione tra Enti: a sostenere le attività in virtù di specifici protocolli e accordi di collaborazione istituzionale sono il comune di Laino Borgo, che offre supporto, logistica e ospitalità alla missione, vitto e alloggio (la fornitura d’acqua è stata gentilmente offerta da San Benedetto Spa), ed il Parco Nazionale del Pollino, che finanzia le attività di ricerca con 10.000 euro annui a partire dal 2019. Il Dicam ha attivato un percorso virtuoso, istituendo collaborazioni con vari altri istituzioni (tra le altre il CNR-ISPC di Potenza) e con attività multidisciplinari (analisi geologiche, sismiche, pedologiche, archeobotaniche, archeoozologiche), avviando altre ricerche nei vicini territori lucani di Castelluccio Inferiore, Castelluccio Superiore e Rotonda, sempre sotto la direzione scientifica del professor Mollo.
L’èquipe di ricercatori impegnati, anche quest’anno molto nutrita, è costituita dal professor Marco Sfacteria e da oltre 40 tra ricercatori, studenti, laureati, laureandi, dottorandi, dottori di ricerca, assegnisti, quasi tutti dell’Università di Messina, con una presenza di cinque studenti dell’Università di Copenaghen (Danimarca).
Le ricerche stanno creando un vero e proprio modello di studio integrato, tese a valorizzare le specificità territoriali dell’area, partecipando dei processi anche le comunità territoriali. Il grande sito archeologico di Santa Gada di Laino rappresenta ormai una delle più importanti realtà archeologiche non soltanto della valle del Lao-Mercure e della Calabria, ma dell’intera Magna Grecia.
Le attività di ricerca avranno finalmente un concreto sviluppo anche in termini di valorizzazione, visto il cospicuo finanziamento messo a disposizione del comune di Laino Borgo da parte della regione Calabria, per espresso volontà del Presidente Roberto Occhiuto, che permetterà di realizzare il parco Archeologico ed il Museo Civico. I lavori saranno avviati in autunno, con il supporto scientifico dell’Università degli Studi di Messina e sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Sabap di Cosenza. Fondamentale è, infine, il sostegno che viene dalle comunità locali, sempre vicine e partecipi delle istanze dei ricercatori, come dimostra la presenza di centinaia di persone al primo open day, svoltosi il 2 luglio scorso.