Sono 380 le notizie di reato in materia di violenza di genere registrate dalla Procura della Repubblica di Castrovillari sul territorio di competenza. A fronte di tale attività di ricezione delle notizie di reato «pronta ed efficace è stata l’azione di contrasto da parte della Procura» che nello stesso periodo ha definito circa 400 delle notizie di reato pervenute, dimostrando di «esaminare e definire un numero pari di notizie rispetto a quelle giunte, nel periodo, ma anche di abbattere l’arretrato che si era, in precedenza, ma non nel 2023, formatosi».
Ma il trend dei fenomeni di violenza di genere é «in decisa crescita nel corso di questi primi mesi del 2024». Ad oggi dal 1 gennaio sono già 100 i procedimenti iscritti. Numeri e dati affidati alla stampa dal procuratore Alessandro D’Alessio che segnala come ci sia «sempre maggiore consapevolezza che le vittime acquisiscono dei loro diritti e della capacità di richiedere aiuto alle Istituzioni preposte alla tutela di essi, ma il dato spinge e richiede una sempre maggiore professionalità ed impegno alle forze preposte al contrasto: forze di polizia e magistratura tra le altre».
La procura che ad oggi conta 8 magistrati su dieci in organico (con quasi il 40% destinati alla trattazione della materia) nonostante l’aumento del materiale da lavorare, «mantiene intatta una capacità di definizione dei procedimenti alla pari dei procedimenti di nuova entrata» continua il procuratore capo.
«Il dato, che si riferisce non al procedimento semplicemente esaminato dal magistrato, ciò che è un obbligo di legge che è puntualmente adempiuto sotto la vigilanza sapiente della Procura generale di Catanzaro, ma al procedimento chiuso dal PM, dimostra che ogni fascicolo in materia di violenza di genere viene prontamente esaminato e in tempi rapidi, anche definito. Tutto ciò a fronte di una capacità dell’ufficio di rispettare pienamente i termini posti dalla legge in tema di audizione della persona offesa o del denunziate, come previsto dall’ articolo 362 comma 3 bis c.p. (audizione nei tre giorni dalla iscrizione della notizia di reato) e valutazione della richiesta della misura cautelare nei trenta giorni, come previsto dall’ art. 362 bis del codice di procedura penale».
Una attività che dimostra «l’impegno della Procura sempre alto» nonostante un vuoto di organico tra i magistrati che ha toccato il 40% e che si è oggi assestato al 20%, grazie all’arrivo di due nuove magistrate in tirocinio che «sono state destinate, proprio per fronteggiare adeguatamente l’impellenza del fenomeno, alla specifica sezione che si occupa di violenza di genere e domestica».
Non solo attività di indagine ma anche di formazione quella svolta dalla Procura che ha tenuto una serie di incontri diretti e frontali con la Polizia giudiziaria, «cui va il nostro sentito riconoscimento per la sensibilità e l’impegno dimostrato in una materia che, come poche altre, richiede una grande capacità di empatia e di valutazione del rischio, come quella della violenza di genere e domestica. Nulla – continua D’Alessio – sarebbe stato possibile senza il prezioso, fedele e professionale apporto delle forze di Polizia, tutte.
Sono state impartite, con il prezioso coordinamento della Procura Generale di Catanzaro, direttive uniformi alla Polizia giudiziaria dell’intero distretto di Catanzaro e, quindi, si può senz’altro affermare che la Polizia giudiziaria è oggi certamente in grado di muoversi con specifica professionalità e competenza nella delicata materia in questione».
La Procura di Castrovillari, infine, ha un turno dedicato proprio ai reati in materia di violenza di genere e domestica e la sezione specializzata che si occupa di tali materie è composta da giovani donne magistrato e, quindi, «portatrici di quella speciale sensibilità e competenza che la materia, come già detto sopra, senz’altro richiede. Anche il settore delle misure di prevenzione, che mirano a infrenare la pericolosità degli indiziati dei delitti di cui sopra, è stato potenziato dal Procuratore della Repubblica per fornire un supporto preventivo che sia ancora più mirato ed efficace. La Procura di Castrovillari è dunque presente ed attiva ed in ogni momento ed è disponibile per le vittime dei reati di cui sopra, per fornire il proprio apporto e la propria assistenza, fermo restando la necessaria verifica, da compiersi con prontezza e professionalità, della ricorrenza dei fatti e della responsabilità individuali di essi».
La Procura, inoltre, ha avviato interlocuzioni anche con il Tribunale ordinario e con la Procura della Repubblica per i minorenni ed il Tribunale per i minorenni, al fine di costituire quella rete di doverosa risposta istituzionale, ma anche di adeguato supporto alle vittime, oltre che per svolgere tutti, nel modo più adeguato possibile, i compiti che ad ognuna di tali istituzioni, la Legge attribuisce.
La Procura – inoltre – intende incontrare tutti i centri anti-violenza o di accoglienza che operano nel settore in esame per «cercare le possibili notizie di condotte di abusi ai danni di persone vulnerabili (le donne nelle relazioni affettive, certo; ma anche i minori) da parte di soggetti ai quali le vittime, o anche persone a conoscenza dei fatti, potrebbero rivolgersi; in secondo luogo, per avere dei riferimenti per le vittime dei delitti che, generalmente, hanno bisogno di immediata assistenza materiale, ma anche di sostegno psicologico».
La Procura della Repubblica intende poi ricercare e sollecitare gli enti pubblici gestori di beni in sequestro o confiscati per potere destinare alle associazioni che si occupano della materia le risorse (si pensi ad immobili) ove tali associazioni potrebbero implementare la loro attività.
Infine, è opportuno evidenziare la piena sinergia con la Prefettura di Cosenza che ha sempre dimostrato grande sensibilità e partecipazione nella trattazione di temi connessi alla materia della violenza di genere e nelle relazioni affettive.
Numeri e dati che dimostrando come «lo Stato è presente attraverso le proprie articolazioni ed è vicino agli oppressi nei propri diritti – ha concluso il procuratore D’Alessio – Lo Stato è presente in tutte le sue articolazioni e la Procura intende rendere conto, sul piano dei numeri e della propria organizzazione, della propria presenza attiva e propositiva. Ovviamente, il primo passo, nella materia della violenza di genere e domestica, come in tutte le forme di conculcamento dei diritti delle persone, non può che essere fatto dalle vittime stesse a cui lo Stato deve però tendere la propria mano forte, vigorosa, gentile, ma soprattutto credibile».