«Io e la mia famiglia vorremmo che il suo ricordo rimbombasse nei cuori delle persone, nel nostro ha lasciato un silenzio assordante». Sono le parole della figlia di Edison Malaj, l’operaio albanese morto tragicamente durante il suo turno di lavoro nell’area dell’ex cantina sociale di Frascineto il 16 febbraio scorso.
Ad un mese da quel tragico pomeriggio di lavoro, mentre l’iter della magistratura va avanti per accertare se ci siano responsabilità penali per quanto accaduto, la famiglia ha inteso organizzare una fiaccolata per ricordarlo. Partendo da Canal Greco alle ore 18:30 di sabato 16 marzo e proseguendo per Via Roma, Corso Garibaldi e Via Mazzini il corteo terminerà con un minuto di silenzio nei pressi dell’abitazione dove Malaj viveva con la famiglia in Via Pò «il suo luogo sicuro».
L’operaio viene ricordato come una persona estremamente solare, dall’anima buona. Tanti lo conoscevano e altrettanti lo amavano. «Era un grande lavoratore, ha fatto tante rinunce nella sua vita – scrivono i familiari – ma non se ne è mai lamentato perchè vedeva in me, mio fratello e mia madre tutto ciò di cui aveva bisogno. Papà era una persona che meritava tutto, e noi meritavamo di averlo ancora qui».
«Papà – conclude la lettera – non sarai mai morto finchè il tuo ricordo vive».