Nella bozza del nuovo Contratto di servizio in discussione in commissione di Vigilanza Rai, per le trasmissioni del servizio pubblico radio-televisivo riservate alle minoranze linguistiche storiche, non è inclusa la minoranza arbëreshe. Una mancanza che non rispetta i diritti costituzionalmente riconosciuti.
Se dovesse essere approvato così come finora concepito, il Contratto di servizio violerebbe, per l’ ennesima volta, il diritto degli arbëreshë a produrre trasmissioni televisive e radiofoniche in lingua. Oltre a rappresentare l’ ennesima negazione di diritti riconosciuti dalla nostra Costituzione (Art. 6), il mancato inserimento della minoranza arbëreshe nei palinsesti Rai, metterebbe a rischio l’ esistenza della diaspora albanese presente in Italia da quasi sei secoli.
Per questo, il Movimento federativo delle minoranze linguistiche – sezione N.A. Nuova Arbëria, le Università della Calabria e di Palermo, 18 sindaci arbëreshë di altrettante comunità disseminate in Calabria, Sicilia, Puglia, Basilicata e Molise, hanno scritto al presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia e al deputato calabrese, membro della commissione, Anna Laura Orrico, per chiedere l’ inserimento della comunità italo-albanese nella bozza del nuovo Contratto nazionale di servizio che sarà stipulato tra il ministero delle Imprese e la Rai.
Il documento è stato sottoscritto dal presidente del Movimento federativo delle minoranze linguistiche, Nicola Bavasso, dai docenti universitari, Francesco Altimari dell’ Unical e Matteo Mandalà dell’ Università di Palermo, da Mario Brunetti, già deputato del Parlamento italiano, dai sindaci dei Comuni riconosciuti di minoranza linguistica storica arbëreshe, Gennaro Capparelli di Acquaformosa, Carmine Ferraro di Lungro, Giuseppe Bosco di Firmo, Noè Andreano di Casalvecchio di Puglia, Angelo Catapano di Frascineto, Gianni Gabriele di San Giorgio Albanese, Diego Iacono di Chieuti, Antonio Pomillo di Vaccarizzo Albanese, Pietro Giuseppe Stamati di Plataci, Mosè Antonio Troiano di San Paolo Albanese, Giorgio Manes di Montecilfone, Leonardo Spera di Contessa Entellina, Franco Candreva di Falconara Albanese, Francesco Scarpelli di San Nicola dell’Alto, Mario Antonio Amato di Carfizzi, Laura Greco di Ururi, Roberto Lavalle di Santa Caterina Albanese e Renato Iannibelli di San Costantino Albanese.