«I soldi pubblici vengono sprecati per mortificare gli arbëreshë e la loro plurisecolare lingua, che in Calabria si tramanda da quasi sei secoli». E’ la denuncia del Movimento Federativo Nuova Arberia all’indomani della inaugurazione degli sportelli linguistici della Provincia di Cosenza. L’ente cosentino ha ottenuto un finanziamento complessivo di 92.118,62 euro di cui 62.640,08 euro di fondi statali per l’istituzione dello Sportello linguistico provinciale arbëresh. Per il suo utilizzo l’ente territoriale sul proprio portale istituzionale annuncia in pompa magna l’istituzione (sic!) di sportelli linguistici finanziati con i fondi della Legge nazionale 482/99 per l’annualità 2023.
«Desta scalpore – scrivono gli attivisti del movimento – che tale annuncio sia accompagnato da una traduzione in una lingua “albanoide” che calpesta e vitupera le più elementari regole dell’alfabeto e della grammatica dell’albanese, sia di quello comune che delle varietà arbëreshe». Il Movimento federativo delle minoranze linguistiche – Nuova Arbëria denuncia l’uso improprio di fondi pubblici che, oltre a umiliare la lingua e cultura arbëreshe, rappresenta un forte pregiudizio in termini di tutela della nostra minoranza linguistica.
La qualità linguistica delle traduzioni pubblicate sul portale istituzionale della Provincia rivelano la pessima formazione degli addetti agli sportelli, i quali si presume che non siano stati reclutati sulla base di competenze linguistiche certificate, attesa la totale ignoranza dell’alfabeto e della grammatica albanese palesata.
Il progetto ha anche la finalità di “garantire servizi di traduzione e interpretariato con supporto linguistico qualificato per le interazioni con enti pubblici, istituti scolastici, strutture sanitarie e uffici amministrativi, agevolando così l’accesso ai servizi essenziali per i cittadini appartenenti alle minoranze linguistiche”. Date le premesse, ci si chiede: in quale lingua? E con quali competenze? Come gli addetti allo sportello linguistico potranno “organizzare corsi di lingua e cultura albanese, rivolti a tutte le fasce d’età, con l’obiettivo di preservare e tramandare alle nuove generazioni la ricchezza di queste lingue e delle loro tradizioni”, se gli stessi operatori ignorano le più elementari regole grammaticali e ortografiche?