E’ una emorragia che non conosce guarigione quella della sanità territoriale. Non solo l’ospedale di Castrovillari, più volte al centro delle attenzioni della politica e delle associazioni, dimostra di avere bisogno di interventi urgenti ma anche e soprattutto i servizi di continuità assistenziale che sul territorio sono quelli che dovrebbero, almeno sulla carta, tamponare l’arrivo di casi meno gravi verso i presidi sanitari.
L’ultima in ordine di tempo (dopo quelle vissute da altri comuni del circondario durante l’estate) è la lettera ufficiale dell’azienda sanitaria provinciale a firma del direttore dell’Unità operativa complessa Cure primaria, Silvano La Bruna, indirizzato al comune di Morano Calabro per avvisare gli utenti del comune che stasera 15 settembre, dalle ore 20:00 alle ore 8:00 di domani, il servizio di continuità assistenziale (ovvero la Guardia Medica) non sarà attivo «a causa della carenza di medici disponibili».
Un disservizio che verrà replicato anche nella giornata di lunedì 18 settembre (sempre dalle 20:00 alle 8:00 di giorno 19) per la stessa motivazione. Il servizio sarà pertanto espletato dalla postazione attiva «con presenza del medico» (e meno male, aggiungiamo noi) a Castrovillari in via Bouganville. Un caso da segnalare al presidente di Regione, Roberto Occhiuto – che sulla sanità sta giocando una di quelle sfide epocali per la Calabria – attraverso il sito sanibook.it, voluto proprio dal Governatore, per raccogliere denunce e disservizi sui temi caldi della sanità.
In un territorio con popolazione che va sempre più verso l’età adulta e dove pochi giorni fa si è anche registrato un caso di decesso di un bambino di poco più di un anno, forse è arrivato il momento di ragionare in maniera seria su come invertire la tendenza del declino dell’assistenza sanitaria territoriale che diventa sempre più una chimera e sempre meno un servizio da garantire per dovere costituzionale.