Non si ferma la protesta degli agricoltori tra il Pollino e la Valle dell’Esaro. Dopo la prima uscita del 22 gennaio scorso che ha paralizzato la zona di Cammarata puntando verso l’A2 del Mediterraneo, e i continui blocchi nella sibaritide e lungo le statali provinciali, anche oggi a distanza di una settimana il mondo agricolo torna a far sentire la propria voce e stanchezza rispetto alle politiche europee.
Un grande torpedone di mezzi agricoli ha invaso oggi la SS283 e la SP 270 tra lo scalo di Spezzano Albanese e l’uscita autostradale di San Marco Argentano creando non pochi disagi al traffico veicolare. Oltre cento mezzi agricoli hanno sfilato a passo lento, bloccando di tanto in tanto il traffico stradale particolarmente affollato nella zona.
Ad aprire il corteo un trattore sul quale è stata montata una grande bara di legno simbolo della preoccupazione degli agricoltori per la “morte” di un sistema produttivo messo in difficoltà dalle scelte politiche della Comunità Europea e gli effetti del caro energia che stanno indebolendo il sistema produttivo di qualità, soprattutto delle piccole e medie aziende.
Il “Movimento territorio e agricoltura” nato in questi mesi invita tutti i cittadini a partecipare e sostenere la rivolta degli agricoltori calabresi che si unisce a quelli che nel resto d’Italia stanno manifestando la loro stanchezza rispetto a politiche agricole che danneggiano le produzioni italiane, favorendo l’importazione di prodotti concorrenziali a discapito della qualità. «No alle farine di grillo, alle speculazioni, ai contributi per lasciare i campi incolti, agli aumenti di gasolio e alle carni di laboratorio» dicono i produttori che continueranno «fin quando l’Europa non ci darà ascolto».