«Le forze di polizia e i magistrati, probabilmente, vanno aiutati con provvedimenti straordinari: c’è bisogno che il Governo del Paese assuma ulteriori e straordinarie misure per bonificare il territorio di Cassano e dell’intera Sibaritide, al fine di restituire ai cittadini perbene e onesti, che rappresentano la stragrande maggioranza della comunità, tranquillità, una gestione genuina e sana del territorio e la speranza di un futuro migliore». E’ la reazione del sindaco di Cassano allo Jonio, Gianni Papasso, all’indomani dell’omicidio di Sibari che ha visto cadere sotto il piombo dei kalashnikov Antonella Lopardo, 49 anni, moglie di Salvatore Maritato già coinvolto nell’inchiesta Omnia 2, il vero obiettivo dei killer. Un ammazzamento che riapre la ferita, ma rimarginata, della pressione criminale nella zona della sibaritide, che di fatto continua a segnare con il sangue la sua presenza per ristabilire l’ordine criminale da imporre, soprattutto a coloro che provano ad uscire fuori dagli schemi.
«Ho aspettato, prima di rilasciare dichiarazioni o intervenire, per avere più elementi possibili in merito alla vera natura del delitto di Antonella Lopardo. Purtroppo è ormai chiaro che si tratti dell’ennesimo delitto di ’ndrangheta che viene consumato sul territorio. È la testimonianza, ancora una volta e qualora ve ne fosse bisogno, della spietatezza, della crudeltà e della determinazione della ’ndrangheta che investe il territorio della Sibaritide. Lo dico da tempo: nella Sibaritide e sul territorio c’è una cappa che soffoca, opprime e strozza qualsiasi attività, ogni iniziativa. Il lavoro della Procura di Castrovillari e della Dda di Catanzaro, svolto in insieme al brillante operato delle forze dell’ordine che controllano il territorio in modo sobrio, ineccepibile e incisivo, è alacre e puntuale. Di tutto questo sistema di legalità abbiamo estrema consapevolezza, estrema fiducia e condivisione, ma evidentemente non basta».
Baldino: c’è una recrudescenza criminale
Sul nuovo omicidio registrato a Sibari la sera del 2 maggio è intervenuto anche l’onorevole pentastellato Vittoria Baldino. «La lotta alla mafia non ammette attese né si rende compatibile con i tempi della burocrazia ministeriale. Quanto accaduto a Cassano allo Ionio, con l’omicidio di Antonella Loparno massacrata a colpi di Kalashnikov, ci dice che la recrudescenza criminale nella Sibaritide sta acquisendo drammaticamente i contorni dell’ordinarietà. E’ inaccettabile. Eppure da tempo è forte il monito del giudice Gratteri che puntualmente chiede allo Stato di potenziare le forze dell’ordine e la polizia giudiziaria nella Sibaritide, trattandosi di un’area particolarmente a rischio e vulnerabile al sistema criminale». I numeri citati dal procuratore capo della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro parlano chiaro: mancano all’appello 1.700 magistrati, 20mila poliziotti, 18mila carabinieri, 16mila agenti di polizia penitenziaria, 9mila finanzieri. «Per lo Stato l’unica alternativa alla ‘ndrangheta e nella Sibaride è quella di manifestarsi con la sua presenza sul territorio».
Laghi: contrastare questi fenomeni da far west
«Ancora un fatto di sangue macchia la Sibartitide e il Pollino. Ancora la ‘ndrangheta apre il fuoco spaventando ulteriormente la società civile dopo tre omicidi nel giro di un anno». E’ questo il commento del consigliere regionale, Ferdinando Laghi, membro della Commissione Consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa, circa l’omicidio di Antonella Lopardo. «È fondamentale che questi comportamenti da Far West vengano contrastati con la massima fermezza. Non possiamo tollerare questa violenza che, senza timori e remore, spara all’impazzata a colpi di kalashnikov.
Confido nell’alacre lavoro degli inquirenti della Procura della Repubblica di Castrovillari in stretto contatto con la DDA di Catanzaro, guidata dal Procuratore Nicola Gratteri. Da parte mia, la massima collaborazione, assieme ai colleghi della Commissione dedicata, al contrasto di questa piaga che alligna in un territorio meraviglioso e ricco di storia come la Sibaritide».