Calabria e Toscana unite tristemente dalle morti sul lavoro. Nella giornata nera di ieri per i cantieri, che hanno registrato 3 morti a Firenze per il crollo di un solaio nella costruzione di un supermercato della catena Esselunga e la tragica scomparsa dell’operaio albanese a Frascineto, intento a movimentare delle grosse lastre di cemento armato insieme ad altri colleghi, Cgil e Uil hanno proclamato lo sciopero nazionale di edili e metalmeccanici per il prossimo 21 febbraio.
Un Paese «sempre più povero e insicuro» ha commentato oggi il segretario regionale della Cgil Calabria, Angelo Sposato, annunciando la mobilitazione nazionale. «Quando il lavoro diventa una mattanza giornaliera è indegno per un Paese civile. Aver reintrodotto norme che consentono subappalti a cascata al massimo ribasso, rendono il lavoro ancora più precario e pericoloso, ed il lavoratore diventa l’anello più debole di una catena perversa che per creare profitto taglia sulla sicurezza e sul salario».
Secondo il commento del numero uno della Cgil calabrese «il lavoro si è impoverito, sfruttato, sottopagato e messo in pericolo per colpa di imprese senza scrupoli e perché classi dirigenti e politica di basso profilo in questi anni hanno legiferato contro i lavoratori. Vanno eliminate tutte le norme che hanno ridotto il lavoro e le persone in questo stato, con le denunce, con la mobilitazione, lo sciopero, i referendum abrogativi. Vanno fatti i controlli necessari ed aumentare gli organici degli ispettorati del lavoro e creare apposite unità di crisi a livello territoriale con le parti sociali per la vigilanza ed il controllo».
«Occorre impedire – ha concluso Sposato – con la tracciabilità della spesa, alle imprese che non praticano i protocolli di sicurezza, di partecipare a bandi o avvisi pubblici con una apposita patente a punti».