La bandiera dell’Agesci sulla bara, il picchetto d’onore con i guidoni e la fiamma di reparto, e poi la sua comunità capi stretta attorno al suo feretro cantando “Signor fra le tende schierati“. E’ l’immagine che chiude una intensa giornata di emozioni e ricordi degli scout della città di Castrovillari, radunati nella chiesa dei Sacri Cuori per l’ultimo saluto a Franchino Gaetani, fondatore del movimento in calzoncini e fazzolettone, conosciuto da tutti come “il capogruppo”.
«Salutiamo un pezzo di storia castrovillarese e dello scoutismo» – ha commentano don Mario Marino nel corso della celebrazione eucaristica – parlando ad una chiesa gremita di scout di ogni età. Giovani che oggi riempiono le fila del Castrovillari 1, il gruppo da lui fondato nel 1955, e quelli che oggi sono padri e madri e che attraverso la sua opera educativa hanno conosciuto lo scoutismo degli albori, quello verace e senza troppi tecnicismi. Quello dei pionieri. Tutti convenuti nel segno dell’unità per l’ultimo tratto di strada da percorre con il B.P. castrovillarese. «Per chi ha vissuto quest’uomo?» è l’interrogativo che don Mario rivolge alla folla di uomini e donne in camicione e fazzolettone. «Ha vissuto nella fede, dando la vita e l’anima per l’Agesci. Ha aiutato tutti coloro che bussavano alla porte del suo cuore, aperto e disponibile – ha aggiunto il celebrante anch’egli con il fazzolettone al collo con i colori associativi del gruppo – Ha trasmesso l’amore che non si consuma e si custodisce per l’altro, ha formato nella gratuità generazioni di giovani che oggi sono professionisti».
Un esempio semplice e genuino di passione per i giovani che ha permesso a tutti coloro che ha incontrato in questi lunghi di militanza e servizio di «sentire la bellezza di appartenere a una comunità che doveva camminare sulle orme del Vangelo e lo stile di Francesco d’assisi e del martire San Giorgio».
La sua dipartita lascia un vuoto in coloro che lo hanno apprezzato in campo umano e professionale. Per il gruppo scout Castrovillari quella di ieri è stata la giornata per «ricordare e ringraziare» ha detto con la voce rotta dall’emozione Mimmo Cortese, storico capo scout al fianco di Franchino e membro della comunità capi che ha goduto dei suoi insegnamenti e del suo esempio fino alla fine. Franchino Gaetani era «un grande educatore» che per «cinque generazioni» ha speso la vita per i giovani generando alla vita «tantissimi figli, tutti coloro che nel corso del tempo ha accompagnato».