Due mesi fa don Luigi Ciotti, presidente e fondatore di Libera, era a Cassano sfilando con Libera tra le strade della città colpita dall’escalation criminale che oggi ancora una volta sembra non fermare la sua corsa. I fatti di questi ultimi giorni dimostrano che «tutta l’area della Sibaritide continua ad essere soffocata dalle intimidazioni». Lo afferma il presidio di Libera Cassano intitolato a “Fazio Cirolla” sottolineando che «auto e attività commerciali incendiati sono il frutto della mentalità violenta della ‘Ndrangheta»
«A questo punto non bastano più gli attestati di vicinanza, di solidarietà alle vittime e agli imprenditori ma serve un cambio di mentalità radicale. Esistono – continua Libera – nel nostro territorio troppe connivenze a tutti i livelli con la ‘Ndrangheta che già tante attività economiche ha avocato a sé. Nessuno si senta offeso quando si dice che nel nostro territorio la presenza della criminalità organizzata è asfissiante. Occorre prenderne coscienza e non nascondere la polvere sotto il tappeto».
Per il presidio cassanese dell’organizzazione di don Ciotti contro le mafie «bisogna evitare di girarci dall’altra parte, senza aspettare che siano sempre gli altri a denunciare e prendere iniziative a tutela della legalità, termine tanto abusato. La scelta di don Ciotti di marciare per le strade di Cassano non è stata casuale e, purtroppo, i fatti degli ultimi mesi confermano tutte le nostre preoccupazioni e i nostri timori».