Ancora fiamme nell’area turistica di Marina di Sibari, dove ieri sera un incendio – probabilmente di origine dolosa – ha distrutto un bar storico situato nella piazzetta del centro commerciale. Le fiamme sono divampate all’interno nel locale, causando danni significativi. I Vigili del Fuoco del distaccamento di Corigliano Rossano sono stati rapidamente allertati e sono intervenuti per domare le fiamme, probabilmente evitando danni ancora più gravi. Contestualmente, i Carabinieri della Compagnia di Cassano sono giunti sul posto per condurre le indagini preliminari e raccogliere i primi indizi. Si batte la pista della matrice dolosa.
Il sindaco di Cassano allo Jonio, Gianni Papasso, fuori sede per impegni istituzionali venuto a conoscenza dell’ennesimo atto delinquenziale perpretrato ieri sera a Marina di Sibari ai danni di un’altra impresa che opera da decenni sul territorio, ha espresso solidarietà agli imprenditori e condanna per quanto accaduto.
«Pare chiaro che Marina di Sibari sia finita sotto attacco e sia presa d’assalto dal malaffare. Censuro con forza anche questo ennesimo atto gravissimo e aggiungo che quello che è accaduto ieri è una vera e propria barbarie perché il titolare del locale era deceduto soltanto da poche ore. Non si è dato nemmeno il tempo di celebrare degnamente le esequie che già qualcuno ha pensato bene di andare a mettere fuoco ad una attività di famiglia. Tutto questo è vergognoso. Esprimo alla famiglia Martucci sentimenti di vicinanza e solidarietà incondizionata. L’amministrazione comunale e la città tutta condannano con forza e determinazione questo ennesimo episodio criminale».
«Abbiamo fiducia nelle forze dell’ordine e la magistratura – ha concluso Papasso – e siamo certi che si farà piena luce su quanto accaduto anche per garantire tranquillità e sicurezza a tutti coloro i quali hanno scelto e sceglieranno il nostro bellissimo villaggio di Marina di Sibari come meta delle loro vacanze. In chiusura faccio un appello: chiunque sappia collabori con chi di competenza. Non ci deve essere reticenza altrimenti il fenomeno malavitoso non sarà mai debellato».