A seguito dei vasti e plurimi incendi che hanno attanagliato il territorio di Castrovillari nel corso del fine settimana del 03 e 04 agosto scorsi, non si è fatta attendere la pronta risposta da parte della Procura di Castrovillari e dei Carabinieri della Compagnia di Castrovillari e del Nucleo Forestale.
Mentre le operazioni di spegnimento erano ancora in corso sul crinale di Monte Sant’Angelo, le cui fiamme erano state appiccate domenica 04 agosto subito dopo l’incendio partito il giorno precedente nei pressi della Casa Circondariale che aveva interessato un’ampia parte di Contrada Petrosa, Alessandro D’Alessio, Procuratore Capo della Procura di Castrovillari, ha immediatamente avviato le indagini svolte d’intesa con i militari della Compagnia di Castrovillari ed i Carabinieri Forestali, a dimostrazione della sensibilità rivolta verso un fenomeno particolarmente sofferto in tutta la Regione Calabria.
A distanza di 48 ore, l’intenso lavoro di accertamento dei vari punti di innesco con la conseguente acquisizione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza ha permesso il riscontro e l’identificazione del soggetto ritenuto gravemente indiziato di esserne autore. La persona ritenuta indiziata ha, dapprima di fronte ai Carabinieri e poi durante l’interrogatorio svolto alla presenza del magistrato della Procura, riferito di essere stato responsabile delle fiamme propagatesi sabato pomeriggio nei pressi della Casa Circondariale, nonché di ulteriori tre incendi attivati domenica pomeriggio ai piedi di Monte Sant’Angelo, nei pressi di via del Cerviero – poco distante dal Tribunale di Castrovillari -, ed in via Cerasullo, vicino Contrada Petrosa.
Nonostante il procedimento sia in piena fase delle indagini preliminari, va sottolineato come i celeri accertamenti svolti rappresentino l’evidente dimostrazione di come le sensazioni di spavento, agitazione e turbamento manifestate dalla popolazione castrovillarese di fronte ai centinaia di ettari bruciati di bosco e sterpaglie, che solo il lavoro svolto anche nelle ore notturne dal personale preposto allo spegnimento ha impedito che si potesse creare un reale pericolo per le abitazioni, siano state non solo pienamente percepite ma anche soprattutto esteriorizzate e concretizzate dalle attività di indagine repentinamente coordinate dalla Procura ed eseguite dai militari dell’Arma.
Tale vicenda dimostra che la Procura della Repubblica, pienamente supportata dalla pronta azione investigativa dei Carabinieri, ha posto tra i propri obiettivi anche quello, particolarmente grave, degli incendi boschivi.
Va, in tale ottica, evidenziata e sottolineata la prontezza della risposta investigativa che, a breve distanza dai fatti, ha consentito di ricostruire, a differenza di altri precedenti episodi, un quadro di gravità indiziaria nei confronti di soggetti determinati ed identificati.
In attesa degli ulteriori sviluppi ed accertamenti necessari a circoscrivere in maniera ancor più certa ed esatta la condotta delittuosa posta in essere, la notizia viene fornita per la rilevanza pubblica assunta dalla vicenda e nel rispetto della presunzione di innocenza del soggetto indagato stante l’attuale fase procedimentale.