E’ il viaggio lento per eccellenza quello che Elena, milanese di 37 anni, sta compiendo da più di un mese insieme a Serafina (un’asina di 11 anni) sua fedele compagna di viaggio. A fine agosto (esattamente il 22) ha deciso di incamminarsi da Anagni in direzione della Sicilia, per arrivare a Ragusa senza un tempo predefinito, ma assaporando il gusto e la libertà di un viaggio senza tempo.
Lì ad attenderle, presumibilmente a fine novembre, ci saranno degli amici di vecchia data di Elena, che nell’attesa seguono le avventure delle due camminatrici grazie alla pagina instagram serafinalaphroaig aperta per raccontare con immagini questo itinerario che è un viaggio non solo tra i territori dell’entroterra italiano, ma soprattutto un’introspezione verso il proprio vissuto, per conoscersi e riscoprirsi, guardando al futuro possibile.
Elena con un grande bagaglio esperienziale di viaggi in svariate parti del mondo, avendo vissuto operativamente la cooperazione internazionale per lavoro, ha scelto il cammino meno comodo: a piedi, sulle vie del trekking italiano più conosciute come il sentiero Italia e le sue digressioni a bassa quota, con una compagna lenta che ha le sue esigenze di riposo e di abbeveramento, al cui passo spesso si deve adeguare «sperimentando l’arte della pazienza» e dovendo «badare alle esigenze di qualcun’altro».
Un bagaglio essenziale composto dalla tenda, una torcia, un battery pack, il macete, dell’acqua e il cibo per tre o quattro giorni di autonomia. E niente di più. Un viaggio per pensare «usando i piedi e non il cervello», nel senso ritmico del termine. Uno stile di vita che permetta all’uomo di riappropriarsi del suo tempo, spesso freneticamente perso dietro gli impegni quotidiani o di lavoro, che in un periodo sabatico (come il viaggio con Serafina) diventano lo spazio per ripensarsi e fissare nuovi orizzonti.
Un viaggio dalla Ciociaria alla Sicilia che in questi giorni ha toccato anche il Pollino, con le sue vette straordinarie e incontaminate, i pini loricati e la calda accoglienza della gente calabro lucana. Da Castelluccio a Madonna di Pollino, lo storico santuario montano dove si vive ancora una festa arcaica e tradizionale al ritmo delle tarantelle e delle preghiere, fino a Castrovillari seguendo la dorsale della Ciclovia dei Parchi della Calabria. Qui a dare ristoro e un tetto per la notte alla trekker e l’asina c’era Ambrogio Cesana e la Scuderia Sagittario dove l’asinella Serafina ed Elena sono rimaste per un paio di giorni rifocillandosi dopo una piccola disavventura in montagna e incontrando tanti curiosi che hanno potuto approfondire la loro storia singolare ed affascinante.
Ci vorrà un mese pieno per attraversare tutta la Calabria, prima di traghettare sullo Stretto e mettere i piedi in terra sicula, dove con altre tre settimane di cammino Elena e Serafina raggiungeranno la meta prefissata: Ragusa.
Di sicuro in questo viaggio il bagaglio di esperienza, immagini, incontri tornerà arricchito dalla consapevolezza di aver compiuto un’impresa che non è tanto quello dei chilometri attraversati, ma aver avuto il coraggio di ascoltare il ritmo del cuore, assaporare le cose semplici, dare attenzione all’essenziale e averle fatte diventare la bussola per orientare la vita presente e futura.