«L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà, se ce n’è uno è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. I morti sul lavoro urlano in silenzio. Giustizia». E’ la frase scritta sullo striscione che ha aperto la fiaccolata che in serata ha percorso le strade del centro di Castrovillari per ricordare Edison Malaj, l’operaio albanese di 55 anni rimasto schiacciato un anno fa da una lastra di cemento mentre era sul posto di lavoro in un cantiere nel piazzale dell’ex cantina sociale di Frascineto.
Ad organizzare l’iniziativa è stata la famiglia dell’operaio albanese «per tenere viva – è stato spiegato – l’attenzione rispetto al tema delle morti bianche». Alla fiaccolata, oltre ai familiari e agli amici di Edison Malaj, hanno partecipato un centinaio di persone tra cui il sindaco di Castrovillari, Mimmo Lo Polito. Il corteo silenzioso, partito da canal Greco, ha fatto una sosta nei pressi della Cgil dove era stato esposto uno striscione in ricordo di Edison Malaj. Il segretario della Fillea Cgil Pollino – Sibaritide, Giuseppe De Lorenzo ha ribadito l’impegno della Fillea Cgil nella lotta contro le morti bianche ricordando le 12 borse di studio istituite, a livello regionale.
«La presenza questa sera della Fillea Cgil alla fiaccolata in ricordo di Edison Malaj – ha detto il segretario generale regionale della sigla sindacale, Simone Celebre – non è solo un atto simbolico di vicinanza alla famiglia, ma anche un forte richiamo alla necessità di un cambiamento profondo nella cultura della sicurezza sul lavoro. Ogni incidente, ogni tragedia, porta con sé una lezione che non deve essere ignorata. L’attenzione, il rispetto delle regole e la promozione di una vera cultura della sicurezza sono passi fondamentali»