«Ferma condanna per l’efferato omicidio di ‘ndrangheta consumatosi nei giorni scorsi sul territorio di Cassano» e fiducia nel presiozo lavoro degli inquirenti «affinchè gli esecutori materiali ed i mandanti della esecuzione di Antonella Lopardo siano, presto, individuati ed arrestati». A parlare è il segretario comprensoriale generale Pollino – Sibaritide – Tirreno della Cgil, Giuseppe Guido, che interviene dopo il tragico omicidio che ha insanguinato Sibari la sera del 2 maggio.
«La Sibaritide, scossa da troppi e cruenti atti criminali, omicidi, intimidazioni e incendi dolosi di mezzi a danno di privati ed aziende, ha bisogno di un autorevole ed incisivo intervento dello Stato che possa garantire la quotidiana sicurezza dei tanti cittadini onesti, lavoratori, imprenditori, amministratori e dar loro certezza di poter vivere in tranquillità, in un territorio in cui la legalità è assicurata».
Condividendo il grido di allarme del sindaco di Cassano allo Jonio, Giovanni Papasso che ha parlato di una «cappa che soffoca, opprime e strozza qualsiasi attività, ogni iniziativa» Guido ribadisce la «necessità di un immediato intervento di potenziamento delle forze di polizia e della Magistratura attraverso un cospicuo aumento delle risorse umane e dei mezzi a disposizione che possano garantire, ordinariamente, attività di controllo, prevenzione ed intelligence che oggi, invece, sono assicurate dalle poche donne e dai pochi uomini costantemente al lavoro nel territorio e che ringraziamo».
Allo stesso tempo per il segretario comprensoriale della Cgil si rende necessaria la riapertura del «soppresso tribunale di Rossano, oggi Corigliano Rossano, per rimediare al grave errore del Governo che ha sguarnito un territorio ampio ed ad alta densità criminale di un importante presidio di legalità». All’interno di un «contesto di unità istituzionale e fuori da logiche di personalismi politici» la Cgil plaude ad «ogni utile azione per arrivare al raggiungimento di questo risultato, così come è indispensabile, senza alimentare inutili e dannose contrapposizioni territoriali di cui si gioverebbe esclusivamente la criminalità organizzata, investire su tutti gli altri presidi di giustizia esistenti che – anche nella auspicata ipotesi di una diversa distribuzione delle competenze territoriali che ripristini senza modificarle le vecchie circoscrizioni in virtù del nuovo funzionamento del tribunale di Corigliano Rossano – hanno bisogno di spazi per essere efficienti e, come nel caso del tribunale di Castrovillari, ospitare il giudice di pace o avere locali idonei per le visite peritali ad oggi espletate nelle sedi Inps con un certo danno al diritto alla salute ed alla giustizia dei tanti invalidi che adiscono le vie legali avverso prestazioni non riconosciute».