«Per dire no ad un’operazione cinica e dannosa, che in troppi, non hanno saputo o non hanno voluto evitare» il Mattei – Pitagora – Calvosa si prepara innanzitutto alla mobilitazione che «vedrà coinvolti gli studenti e le loro famiglie, aperto a tutti i cittadini, al fine di sensibilizzare tutti sulla gravità di quanto sta succedendo». Poi dopo questo primo momento per ribadire la contrarietà alle scelte sul dimensionamento scolastico non si escludono azioni più clamorose come il ricorso al Tar.
E’ la sintesi dell’incontro celebrato ieri dal personale docente e Ata dell’IIS “Mattei-Pitagora-Calvosa” per esprimere la propria protesta verso il piano di dimensionamento scolastico adottato dalla Provincia di Cosenza. Nel corso dell’assemblea sono stati ribaditi i concetti che avevano portato gli organi deliberanti della scuola a chiedere il mantenimento dello status quo delle scuole secondarie di Castrovillari. Motivazioni rese più forti dallo stesso piano di dimensionamento adottato, dove è stata riconosciuta l’autonomia a istruzioni scolastiche con un numero di alunni decisamente inferiore a quelli del “Mattei-Pitagora-Calvosa” e che denotano il «concretizzarsi di un vero e proprio scippo istituzionale ai danni della nostra scuola e del territorio, rispetto al quale i consiglieri provinciali espressi dalla Città non hanno sollevato una benchè minima obiezione».
Inoltre nel corso dell’incontro è stato evidenziato come risulti «contraddittorio l’atteggiamento dell’amministrazione comunale Cittadina che, pur non avendo competenze specifiche sulle scuole secondarie, fin dalla prima riunione ha indicato per la città questa soluzione che poi si è concretizzata. Ci si chiede – scrivono i docenti e il personale Ata – in base a quali criteri si è deciso di smembrare la scuola più grande della città e con quali interlocutori (Partiti, Sindacati, Consiglio Comunale) ci si è confrontati prima di indicare una soluzione sbagliata nella forma e nei contenuti».
C’è poi il problema occupazionale che è conseguenza del dimensionamento. Le previsioni parlano di almeno il 20-25% di personale amministrativo, scolastico e tecnico che potrebbe perdersi se il piano della Provincia diventerà concreto sul nostro territorio. «Non era questo lo spirito del PNRR – hanno aggiunto – Un piano che nasce con l’obiettivo di ridurre i divari territoriale e che si sta realizzando a discapito delle aree più deboli del paese aumentandone la marginalizzazione dal contesto Europeo». Per questo l’istituto ha intenzione di «assumere ogni utile iniziativa al fine di tutelare l’autonomia della nostra scuola e impedire un ulteriore impoverimento del nostro territorio» partendo dal coinvolgimento di famiglie e studenti che sono «la parte lesa» di questo sistema di tagli.
Nei prossimi giorni è attesa la pronuncia del Tar Campania in merito al ricorso della Regione (al quale ha aderito anche la FLC Cgil Campania) contro il dimensionamento scolastico. Un eventuale accoglimento potrebbe aprire scenari imprevisti dal Governo e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.