La data è simbolica: il 23 maggio, giornata della Legalità in cui si ricorda la strage di Capaci del 1992. Gli scout di Cassano all’Jonio dell’Agesci hanno scelto proprio quella data per proporre alla comunità una fiaccolata silenziosa (con partenza alle 19:30 dal seminario vescovile) per «rompere il muro dell’indifferenza che ci circonda» scrivono i responsabili.
«Nonostante le difficoltà che quotidianamente riscontriamo, la nostra coscienza ed il nostro amore per i ragazzi ci spinge ad andare avanti per tenere accesa la fiammella della speranza. A certe latitudini però il contesto sociale, la vita quotidiana sono inquinati da un cancro difficile da estirpare che segna i nostri passi e ci condanna a subire nel silenzio, qualsiasi cosa accada sul territorio».
La criminalità organizzata – spiegano i responsabili scout nel motivare la scelta – «è il mostro con cui siamo abituati a convivere, con cui bisogna fare i conti. Anche se la stessa si muove nel buio, nel silenzio più assordante, in certi momenti riesce ad essere rumorosa e colpisce nell’animo un’intera comunità». Qualche giorno fa a Sibari l’ultima uccisione di una innocente: Antonella Lopardo, trucidata davanti l’uscio di casa per uno scambio di persone.
«Da quel giorno – aggiungono gli scout – un velo di silenzio e di indifferenza è calato sulla nostra comunità. Un silenzio ed una indifferenza figli della rassegnazione, della paura, del sopravvivere a questa stagione criminale che regola i suoi conti calpestando tutto e tutti, soffiando sulla fiammella della nostra speranza fino a farla spegnere. Come adulti, impegnati nell’educazione dei ragazzi, abbiamo sentito forte il dovere e la necessità di non rimanere inermi dinanzi agli ultimi accadimenti successi sul nostro territorio».
L’impegno è educare i ragazzi «con i valori della legalità, del rispetto delle regole, della cittadinanza attiva, ma educhiamo i nostri ragazzi anche con l’esempio e la testimonianza di determinate scelte» Per questo l’appello a tutti i cittadini, le persone libere oneste e perbene di Cassano, «di essere al nostro fianco, della nostra comunità capi, dei nostri ragazzi, delle nostre famiglie, della nostra comunità».