È morta per annegamento Denise Galatà, la studentessa diciannovenne finita martedì scorso nelle acque del fiume Lao, a Laino Borgo, sul Pollino, mentre faceva rafting insieme ad un gruppo di compagni e professori del liceo statale “Rechichi” di Polistena, in provincia di Reggio Calabria, con i quali era in gita scolastica. A stabilirlo è stata l’autopsia eseguita oggi sul corpo della ragazza nell’ospedale di Corigliano Rossano su disposizione della Procura della Repubblica di Castrovillari, che ha aperto un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità per la morte della studentessa, affidando l’esame irripetibile all’anatomopatologo Biagio Solarino, dell’università di Bari. Nel corso delle operazioni autoptiche sono stati prelevati anche alcuni campioni per esami tossicologici disposti dalla Procura.
All’autopsia hanno preso parte anche i difensori del Sindaco di Laino Borgo, gli avvocati Roberto e Lorenzo Laghi, i quali hanno nominato quale consulente di parte il dottor Giuseppe Maurelli medico legale da Castrovillari. Al conferimento dell’incarico peritale hanno partecipato anche l’avvocato Carmela Macrì di Cinquefrondi legale dei familiari di Denise Galatà e gli avvocati Angela Bellusci, Leonardo Fortunato in sostituzione dell’avvocato Riccardo Rosa e Assunta Gioia, in difesa di alcuni degli altri indagati. Le altre 9 persone indagate sono il presidente e del vicepresidente del “Canoa club Lao Pollino”, la società sportiva che gestisce l’attività di rafting sul fiume Lao, Giuseppe Cosenza e Riccardo D’Onofrio, e delle guide Raffaele e Luigi Cosenza, Giampiero Bellavita, Gabriel Alacom Correa, Raffaele De Mare, Francesco De Stefano e Camila Andrea Ortegallancafio.
Le attenzioni della procura ora si concentrano sull’esame dei presidi di sicurezza forniti agli escursionisti e sotto il profilo della sufficienza e sotto il profilo della qualità, per verificare se fossero omologati nonché l’idoneità delle taglie e se fossero stati correttamente indossati. Altrettanta attenzione sarà posta sull’abilitazione delle guide turistiche messe a disposizione degli escursionisti.
L’avvocato Laghi pur mantenendo lo stretto riserbo sulla vicenda ha espresso «profondo dolore per l’accaduto e sincera solidarietà alla famiglia di Denise Galatà. Non vi è dubbio che nessun addebito possa muoversi nei confronti della dottoressa Mariangelina Russo che, ha sempre impostato le funzioni istituzionali nel rigoroso rispetto di ogni normativa e della sicurezza di quanti abitano o frequentano il territorio del Pollino. Non c’è dubbio che le indagini escluderanno ogni responsabilità a carico della stessa, il cui nome risulta iscritto sul registro degli indagati esclusivamente perché trattasi di atto dovuto rispetto al necessario accertamento irripetibile autoptico. Confidiamo pertanto nella grande professionalità dei magistrati che si occupano delle indagini».