Nel decreto Omnibus il Consiglio Regionale calabrese ha approvato l’emendamento a firma del Consigliere Ferdinando Laghi che «dispone il divieto di nuovi impianti di produzione di energia alimentati da biomasse nei territori ricadenti nel perimetro dei parchi nazionali e regionali e obbliga gli impianti esistenti a ridurre la propria potenza massima a 10 Mwatt termici entro 6 mesi». Una «scelta incomprensibile» commentano i sindacati Cgil, Cisl e Uil regionali, territoriali e di categoria, in quanto il provvedimento votato infligge «un un colpo mortale alla centrale a biomasse del Mercure, oggi di proprietà del gruppo Sorgenia che dovrebbe ridurre di oltre 2/3 la propria attività, passando da 35 a 10 Mwatt termici».
Per Trotta (Cgil Calabria), Guido (Cgil Pollino Sibaritide Tirreno), Gatto (Filctem Cgil), Russo (Cisl Calabria), Lavia (Cisl Cosenza), Bavasso (Flaei Cisl Calabria), Senese (Uil Calabria), Cretella (Uil Cosenza) e Celi (Uiltec Calabria), «ancora una volta prevale la cultura del no, l’avversione agli investimenti privati di un ambientalismo radical chic».
Negli anni la centrale del Mercure ha generato non solo occupazione per circa 60 unità, compresi gli appalti diretti, ma una filiera di approvvigionamento corta, un indotto di piccole realtà imprenditoriali fornitrici di biomasse che occupano complessivamente circa 350 unità, dimostrando, attraverso un lavoro costante del Tavolo Mercure, costituito da Istituzioni e forze sociali, che le opportunità possono diventare progetti di sviluppo territoriale. Il tutto nel pieno rispetto dell’ambiente, come asseverato dal lavoro di controllo di un Osservatorio Ambientale ad hoc che si è avvalso negli anni di collaborazioni accademiche per monitorare emissioni e salubrità dell’aria. Non solo, l’accordo di compensazione sottoscritto al MISE nel 2014 ha garantito ai Comuni del Parco ristori economici pari a circa 2 milioni di euro annui.
«Restiamo esterrefatti – spiega il gruppo della triplice sindacale – di fronte a scelte scellerate, imperdonabili in un territorio che arranca dal punto di vista occupazionale, con un tasso di occupazione più basso finanche della già drammatica media regionale. Tante piccole aziende hanno compiuto investimenti importanti ed ora saranno costrette a licenziare decine e decine di lavoratori. Invitiamo il Presidente Occhiuto, i consiglieri regionali a recarsi in Centrale e sul territorio per parlare con i lavoratori e le imprese e per comprendere il grande errore commesso. Insieme alle Istituzioni locali e ai lavoratori, agli attori del Tavolo Mercure, decideremo le iniziative da intraprendere a difesa del lavoro».