Le vecchie ricette della tradizione castrovillarese, i sapori della memoria, le conserve, i piatti dimenticati, ma anche i must di una gastronomia che deve diventare sempre più attrattore culturale per valorizzare turismo esperienziale e valorizzazione delle aziende agricole ed enologiche che hanno fatto del cibo un elemento identitario, rimanendo sui territori e realizzando economia sostenibile. Ma anche degustazioni di olio presentando al pubblico le cultivar dell’entroterra, gli show cooking affidati a pizzaioli e chef del territorio, i laboratori sulle conserve casalinghe dedicate ai bambini per tramandare una tradizione alimentare che diventa elemento culturale.
E poi ancora un percorso di gusto con 23 postazioni tra ristoratori del territorio e aziende agricole pronte a togliere al pubblico di Civita Nova ogni sfizio legato al palato. Perché il cibo diventa memoria, ma anche convivialità per un festival che fa dell’eccellenza il suo tratto distintivo. E’ questa l’offerta gastronomica proposta nel centro storico di Castrovillari dal Rural Food Festival la rassegna enogastronomica ideata due anni fa dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco, Domenico Lo Polito, che ritorna all’interno dell’appuntamento in programma dall’8 al 10 settembre.
All’ombra del Castello Aragonese, tra chiese e monumenti legati alla spiritualità francescana, o inoltrandosi tra vicoletti che arricchiscono il percorso di arti di strada e musica fino al Largo Vescovado il pubblico di Civita Nova sarà deliziato dai profumi e i piatti che rendono unica la gastronomia locale: immancabile il baccalà, le lagane e ceci, le mboste condite con i formaggi del Pollino e la marmellata alla Cipolla Bianca di Castrovillari, le carni di suino nero, le melenzane ripiene, la pizza schicculiata ormai diventata un must per gli amanti della pizza identitaria, senza dimenticare le birre artigianali prodotte da mastri birrai che sul Pollino hanno trovato il terreno fertile per realizzare grandi prodotti che sposano la facilità di beva al forte legame con il territorio, il vino da Magliocco e altri vitigni autoctoni e il Moscato di Saracena, vera unicità enologica, le miscele di caffè e i liquori di esperti produttori che fanno della territorialità il loro marchio di fabbrica.
Un percorso di gusto che accompagnerà il visitatore alla riscoperta di uno scrigno unico dal punto di vista storico, culturale, architettonico. Rural Food Festival poi riserverà anche uno spazio agli show cooking ospitati nel Castello Aragonese: l’8 settembre sarà protagonista la pizza con Daniele Campana (Campana pizza in teglia di Corigliano Calabro) insieme a Filomena Palmieri e Giuseppe Di Gaetani (pizzeria da Filomena di Castrovillari) che degusteranno il pubblico raccontano la biodiversità alimentare tra Sibaritide e Pollino con le loro preparazioni dal vivo. Sabato 9 settembre invece Monica Sannicola chef del Bohemian restaurant di Mormanno a raccontare il territorio con un piatto fortemente legato ai giacimenti alimentari del Pollino. Il percorso degli show live legati alla cucina di Rural Food Festival si chiuderà domenica 10 settembre con Gregorio Buccolieri chef de L’Oste d’Arberia di Civita a raccontare la cucina tra modernità e tradizione. Ed ancora olio, formaggi e pani del Pollino e un laboratorio con Carla Primavera sulla filera dei peperoni, che saranno poi cucinati con una ricetta facile e gustosa per deliziare il palato del pubblico di un grande evento che si muove tra tradizione e modernità, cucina territoriale e ricette della memoria.