E’ stata un’altra giornata nera per la città di Castrovillari che fino a tarda ora ha dovuto fare i conti con le fiamme e il fumo intenso che ha reso irrespirabile l’aria di diverse zone della città. La mano ignota dei incendiari ha colpito ancora e in maniera più pesante di ieri, quando la Petrosa è stata divorata dalle fiamme di un rogo di probabile origine dolosa che ha anche lambito le aree attorno alla Casa Circondariale, mettendo praticamente sotto scacco l’intera zona urbana e l’area di Cammarata.
Imponente il dispiegamento di forze e mezzi in campo per contrastare i roghi che si sono sviluppati su Monte Sant’Angelo, dove ad impensierire è stata anche la prossimità delle fiamme a diverse abitazioni, e che solo in tarda serata sono stati per lo più domati, anche con l’ausilio di due mezzi Canadair e un elicottero che hanno operato nelle ore diurne. Vasto anche l’incendio che ha interessato contrada Celimarro e che ha divorato diverse decine di ettari di macchia mediterranea. Le colonne di fumo e fiamme erano visibili anche a distanza ed hanno impensierito per diverse ore tutti gli operatori in campo.
Le squadre di Vigili del Fuoco, il personale di Calabria Verde, Carabinieri, Polizia e i numerosi volontari di Lipambiente, Il Pellicano, Anpana e Gruppo Speleo del Pollino, hanno lavorato alacremente per respingere le fiamme che hanno anche interessato la zona a nord di Castrovillari in contrada Cerasullo.
Una vera morsa di fuoco che ha assediato la città del Pollino per tutta la giornata e che ha bissato la nera giornata di ieri nel corso della quale la Petrosa ha visto bruciare una superficie di quasi 50 ettari, proprio attorno all’area interessata dalla riserva naturale di conservazione ambientale tanto dibattuta nelle ultime settimane.