È stato demolito stamane l’immobile pericolante che versava in grave stato di abbandono ubicato in via Vittorio Emanuele a Cassano Centro nei pressi della centralissima piazza Paglialunga. Il sindaco Giovanni Papasso che stamattina s’è recato sul posto per seguire personalmente le operazioni di demolizione e di ripristino dello stato del luoghi arrivate a 25 anni di distanza dalla prima ordinanza datata novembre 1998. D’altronde anche la recente relazione redatta da tecnici e dirigenti comunali era stata impietosa e ben descriveva lo stato in cui versava il manufatto e il possibile pericolo rappresentato per passanti, pedoni e abitazioni vicine.
Complessivamente, infatti, l’immobile si trovava in una situazione di totale abbandono e degrado tali da costituire pericolo per la pubblica incolumità e per le precarie condizioni igienico-sanitarie in quanto era diventato ricettacolo di animali favorendo anche la proliferazione di erbacce infestanti. Dall’ultimo sopralluogo dell’area urbanistica erano anche emersi chiari segni di cedimenti di parti strutturali: la copertura, ad esempio, formata da travi in ferro e tavelloni poggianti su provvisori pilastrini di mattoni incolonnati a secco, era quasi del tutto distrutta. Così come i muri perimetrali che presentavano dei crolli alle sommità e importanti distacchi dell’intonaco.
Anche la porta di ingresso, ormai distaccata dalla muratura, era in condizioni pessime e di precaria stabilità. Risolvere la situazione che s’era venuta a creare, quindi, era divenuto un atto ormai non più prorogabile soprattutto per la questione riguardante la tutela della sanità pubblica visto che il rudere si trova in pieno centro abitato peraltro sulla principale direttrice che conduce nella parte alta del capoluogo.
«Al di là della questione igienico-sanitaria – ha aggiunto il sindaco Papasso – abbiamo riportato nel solco della legalità e fatto chiarezza su una vicenda amministrativa che risaliva già al lontano novembre del 1998 quando venne emessa la prima ordinanza di demolizione mai eseguita inspiegabilmente senza motivo. Da allora si sono susseguiti ben 18 passaggi burocratici – tutti documentati – e culminati con la demolizione di stamattina. Dopo gli abusi sanati nei mesi scorsi in altre aree del Comune andiamo avanti su questa strada di legalità e tutela della cosa pubblica. Ringrazio per l’impegno profuso l’ufficio tecnico, l’urbanistica, la Polizia locale e l’impresa esecutrice».