Un reparto che è il fiore all’occhiello della sanità territoriale, diretto magistralmente dal primario Giovanni Bisignani, messo in pericolo di operatività dalla carenza di infermieri a supporto dell’equipe specializzata di medici. E’ la Cardiologia di Castrovillari che solo pochi giorni fa è ritornata alla cronaca per la diagnosi e il complesso intervento salvavita che ha permesso ad una donna con infarto del miocardio, dopo il trattamento con angioplastica e stent, di salvarsi dalla “rottura del cuore” grazie al tempestivo intervento del personale medico che le ha praticato una pericardiocentesi, ovvero un drenaggio direttamente nel sacco pericardico intorno al cuore per aspirare il sangue che lo comprimeva.
Giovanni Bisignani, medico cardiologo che è primario dell’Unità di Cardiologia presso l’Ospedale di Castrovillari, negli anni ha saputo realizzare in Calabria, sul Pollino a Castrovillari, un centro di grande livello interventistico e diagnostico che è salito più volte alla cronaca per le primogeniture di interventi molto complicati e innovativi. Uno spazio di eccellenza medica – nella Calabria che spesso soffre di malasanità – che si è reso protagonista di un modello di qualità che sa attirare pazienti anche dalle province vicine. L’equipe di Bisignani ha impiantato per prima al mondo il pacemaker più piccolo esistente oggi sul mercato (nel novembre del 2023) cosi come ha praticato un innesto di un apparecchio salvavita nel cuore di una centenaria.
Un reparto all’avanguardia che nel tempo ha saputo restare sulla scena contemporanea della medicina cardiologica che si è evoluta ed è cresciuta, diventando il primo centro in Europa ad impiantare il nuovo Biomonitor con intelligenza artificiale, cosi come si è reso protagonista della nascita del primo ambulatorio dell’Asp di Cosenza di Cardiologia digitale.
All’interno dello Spoke di Castrovillari il personale medico ed infermieristico, come una grande comunità di professionisti dedicati con passione ai pazienti, gestiscono insieme al primario Bisignani l’unità cardiologica, il reparto di degenza, la cardiologia interventistica con l’Emodinamica che nel tempo ha già subito rallentamenti a causa della mancanza di personale, e le strutture ambulatoriali alle quali si riferiscono ogni giorno centinaia di pazienti da tutta l’area del Pollino e della Valle dell’Esaro.
Oggi tutto questo rischia di essere rallentato e messo in crisi dalla penuria di personale infermieristico, rischiando di non poter più accogliere i ricoveri ordinari. L’indiscrezione parla infatti di sei infermieri che mancano all’organico generale per via di trasferimenti richiesti verso altre strutture ospedaliere e mai sostituiti. Cosi come l’imminente piano ferie del personale rischia di impoverire ulteriormente la dotazione di uomini e donne che quotidianamente danno assistenza vitale a decine di persone che soffrono di problemi di cuore, oltre a rispondere alle urgenze che arrivano da ogni parte della regione.
Un reparto salvavita e di grande eccellenza, come medici che hanno dimostrato grande professionalità e capacità di rispondere al bisogno di un’area vasta, che non può essere messo in crisi dalla mancanza di personale. Per il bene di tutti.