Si è conclusa da poco l’autopsia sul corpo di Antonella Lopardo, la quarantanovenne uccisa a Sibari quasi sicuramente per un errore dei killer arrivati nella sibaritide per porre fine alla vita del marito, Salvatore Maritato, già conosciuto alle forze dell’ordine per essere finito tra le maglie della giustizia nel corso dell’operazione Omnia 2. Era lui il reale obiettivo del commando della morte che la sera del 2 maggio è arrivato in contrada Chicchitonno di Sibari. Chi e perchè abbia armato la mano dei sicari è quello che la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, insieme ai Carabinieri del comando provinciale di Cosenza, dovranno provare a scoprire. Quale sia lo sgarbo che Maritato abbia compiuto e verso chi per meritare la pena capitale che i killer erano venuti ad eseguire quella notte.
Per una fatalità è stata invece la moglie a ricevere la pioggia di colpi partiti da un Kalashnikov e dalla pistola calibro 9×21 nel corso dell’agguato. Trentotto colpi in tutto refertati dagli uomini delle forze dell’ordine molti dei quali hanno raggiunto la Lopardo al volto e al torace non lasciandole scampo. Quando ha provato a sbirciare dalla finestra, nei pressi del portone di casa, per capire chi avesse suonato a quell’ora tarda della sera, la sua ombra ha fatto scattare la furia omicida dei sicari. Ha provato a ripararsi istintivamente il volto con il braccio, ma le pallottole erano cosi tante da non poter sfuggire all’agguato mortale.
Oggi presso l’obitorio dell’ospedale di Rossano il medico legale, Vannio Vercillo, e il perito balistico, Luca Chianelli, entrambi nominati dalla Procura, hanno effettuato l’esame autoptico e la perizia balistica sul corpo della donna per chiarire la dinamica dell’omicidio. Avranno ora novanta giorni di tempo per depositare le loro deduzioni e le specifiche degli esami effettuati oggi. Il fascicolo di questo nuovo omicidio di chiaro stampo ndranghetistico è stato avocato dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, guidata dal procuratore, Nicola Gratteri.