È una strage di migranti quella avvenuta intorno alle cinque di questa mattina nello specchio d’acqua antistante la località Steccato del comune di Cutro, a una ventina di chilometri dal capoluogo Crotone. Un vecchio motopeschereccio carico di migranti, almeno 150, ma qualcuno tra i superstiti parla di circa duecento, si stava avvicinando alla spiaggia quando la furia del mare, forza tre con onde alte due metri, lo ha sbattuto contro gli scogli, a pochi metri dalla riva, all’altezza della foce del fiume Tacina. La malridotta imbarcazione di legno si è spezzata in due andando letteralmente in frantumi.
68 morti accertati, tra cui molti bambini
Al momento sono 68 le vittime (ma i numeri sono destinati a crescere): tra di loro ci sono anche 14 bambini e 33 donne (provenienti per lo più da Iran, Pakistan e Afghanistan). Complessivamente 80 le persone recuperate vive, non ci sono bambini tra di loro. È stato un pescatore a dare l’allarme. L’uomo, che transitava nella zona, ha notato l’imbarcazione già distrutta e alcuni corpi galleggiare in acqua. Agli occhi dei soccorritori che man mano arrivavano sul posto si è presentata una scena apocalittica. I bambini soprattutto sono quelli che hanno straziato il cuore ai soccorritori, come i due gemellini recuperati dall’acqua, quello di 7 anni e un altro di pochi mesi appena recuperati personalmente da un vigile del fuoco. Cresce il numero dei dispersi.
Le forze di polizia hanno sottoposto a fermo uno dei presunti scafisti, a quanto pare di nazionalità turca. La Procura della Repubblica di Crotone ha aperto un’inchiesta, al momento contro ignoti, per disastro colposo, omicidio colposo plurimo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Il barcone carico di migranti provenienti per lo più da Iran, Afghanistan e Siria, era partito quattro giorni fa dal porto di Smirne, in Turchia. L’imbarcazione era stata avvistata nella serata di sabato a circa 40 miglia dalla costa crotonese da un velivolo Frontex in pattugliamento. Scattato l’allarme in zona erano stati inviati una vedetta della sezione operativa navale di Crotone e un pattugliatore del gruppo aeronavale di Taranto. Le proibitive condizioni del mare hanno tuttavia impedito di raggiungere la zona e i mezzi sono dovuti rientra agli ormeggi.
È stato quindi avviato il dispositivo di ricerca via terra e l’allarme è stato girato anche alle forze di polizia. Giunti sul luogo dello sbarco, tuttavia, non è stato possibile fare altro che constatare lo spiaggiamento del barcone ormai completamente distrutto.