Raccontare il territorio di Pollino e Sibaritide attraverso le esperienze produttive e sostenibili che incontrano i valori di Slow Food e soprattutto educare al cibo come elemento di rivoluzione e resilienza democratica, attraverso il quale realizzare il cambiamento possibile. E’ questo il lavoro promosso dalla condotta Slow Food Magna Graecia – Pollino, presieduta dal fiduciario Saro Costa, che dal 26 al 30 settembre è stata protagonista a Terra Madre presso Parco Dora a Torino, lavorando in sinergia con il Parco nazionale del Pollino per la collettiva “Naturalmente Pollino” e Slow Food Calabria nell’animazione di alcuni momenti del programma ufficiale dello stand regionale.
Dal Moscato Passito al Governo di Saracena, presidio Slow Food che celebra i vent’anni e del quale si organizzerà un evento il 14 e 15 dicembre prossimo, alla Cipolla Bianca di Castrovillari, fino al Biondo Tardivo di Trebisacce per il quale si sta lavorando alla nascita della comunità territoriale, ma anche i presidi dell’olio come la Dolce di Rossano rappresentata da Cesare Renzo, portavoce della comunità che raduna un nutrito gruppo di produttori, e i vitigni autoctoni valorizzati dai produttori che sul Pollino hanno realizzato un grande lavoro eroico per mantenere una tradizione antica. Ma anche i casari con le esperienze produttive dell’altopiano di Campotenese, le panificazioni artigianali e tradizionali di Cerchiara di Calabria e Castrovillari, la Ferrochina del Moro, le marmellate, le conserve e le micro produzioni della filiera di ortaggi e verdure che trasformate diventano produzioni di alta qualità che sono state messe in mostra alla fiera di Torino.
Ma non solo. Nel racconto autentico dell’areale di condotta hanno trovato spazio le ricette arbereshe raccontate attraverso la Dromsat di Francesco Algieri e Enzo Filardi rispettivamente chef e patron di Kamastra, esperienza ristorativa di Civita da anni elemento portante della cucina italo albanese inserita nella guida Osterie d’Italia accanto alla sensibilità di Pierluigi Vacca oste del ristorante L’Antico Borgo di Morano Calabro che ha proposto alcune ricette che hanno reso giusta sintesi del patrimonio alimentare presente a Torino. E poi ancora le colazioni con pane, olio, marmellate, le degustazioni dei vini territoriali, la selezione degli oli di alcune aziende locali hanno arricchito la dote del racconto di un territorio autentico dove produttori appassionati riescono a mantenere viva una tradizione che oggi ha saputo assumere i contorni della giusta modernità, nel rispetto del passato.
Insieme al vice presidente della condotta, Vincenzo Alvaro, a Claudio Viola e Biagio Diana produttori del moscato di Saracena, e Antonio Trebisonda, membro del comitato di condotta, la Magna Graecia Pollino ha rappresentato un territorio ricco di presidi alimentari ed esperienze valoriali che sono il fulcro dell’attività associativa che si innesta nel percorso promosso da Slow Food Calabria, presieduto da Michelangelo D’Ambrosio, che ha portato a Torino una Calabria giovane e dinamica capace di entusiasmare il pubblico di visitatori per la qualità delle tradizioni e delle storie che sono state declinate nei 5 giorni di Terra Madre.