Il Consiglio regionale ha approvato la legge sui campi elettromagnetici (CEM), illustrata in Aula dal consigliere regionale Ferdinando Laghi. Il provvedimento ha lo scopo fornire ai Comuni uno strumento di gestione del proprio territorio, che armonizzi la primaria necessità di tutela della salute dei cittadini con quelle dello sviluppo tecnologico, ma anche quello di fornire delle linee guida che evitino questioni legali tra aziende interessate alla installazione di infrastrutture per la telefonia mobile e Amministrazioni cittadine, che vedono queste ultime quasi sempre perdenti proprio per le difficoltà di procedere ad una pianificazione territoriale che non entri in collisione con l’attuale normativa nazionale sui CEM.
I rischi da esposizione ai CEM, riconosciuto a livello scientifico internazionale – l’Agenzia per la Ricerca sul Cancro (IARC) di Lione li classifica come “Potenzialmente cancerogeni” – è un argomento di dibattito a livello internazionale e Laghi è spesso chiamato – in tutta Italia – a relazionare sull’argomento, in qualità di esperto. D’altra parte, lo sviluppo tecnologico è una esigenza imprescindibile, alla base anche della Missione 1 del PNRR, per cui è necessario intervenire affinché ci sia un equilibrio tra i due aspetti, che necessariamente parta dall’attuale normativa nazionale. Ciò allo scopo di evitare il far west nelle installazioni dei tralicci per telefonia e ridurre, per quanto la legge nazionale consente, l’esposizione ai CEM della popolazione ed in particolare dei soggetti più sensibili (bambini, adolescenti, soggetti fragili, ecc.).
«È stato un percorso lungo – ha dichiarato Laghi a margine del voto favorevole dell’Aula – su cui abbiamo alacremente lavorato per conciliare al meglio possibile la primaria esigenza di salvaguardia della salute umana e dell’ambiente con lo sviluppo delle reti di comunicazione, nell’ambito dei vincoli previsti dalla normativa nazionale. La mia esperienza di medico e le mie tante battaglie, portate avanti negli anni come rappresentante di ISDE, Medici per l’ambiente, mi hanno fortemente incentivato a presentare la proposta che oggi è diventata legge e che contribuisce a rendere la Calabria una regione più informata e sicura, ma soprattutto attenta alla salute dei calabresi».