“Non sono state attuate la necessaria vigilanza sull’attività urbanistico-edilizia in tema di controllo del territorio e la repressione dell’abusivismo”.
É il motivo per il quale la Giunta regionale della Calabria, nel corso della riunione odierna presieduta da Roberto Occhiuto, ha deliberato il commissariamento, “per inerzia e inadempienza”, di 30 Comuni.
Lo scrive l’Ansa e si nota che tra gli enti commissariati ci sono quelli di importanti centri e luoghi rinomati scelti da molti per la villeggiatura.
“L’abusivismo edilizio – si afferma in una nota dell’ufficio stampa della Giunta – è un fenomeno di diffusa perpetrazione del reato di abuso edilizio, tale da assumere una particolare e incisiva rilevanza sociale e politica. Oggi, uno degli aspetti di maggior rilevanza nell’analisi del fenomeno abusivistico è la rischiosità della violazione di norme e disposizioni legate alla sicurezza. Fra queste, diverse norme vietano l’edificazione su suoli che non consentono un accettabile grado di sicurezza statica dell’eventuale edificato. È il caso, ad esempio, di aree soprastanti zone a rischio frana o alluvione e di zone a elevato rischio sismico”. “L’abusivismo perpetrato su suoli non idonei alla fabbricazione, come diversi casi di cronaca hanno mostrato – è detto ancora nella nota – è fonte di grave pericolo. La Regione Calabria, dunque, intende rafforzare le azioni di prevenzione e dissuasione delle attività edilizie abusive sul territorio, contrastando il fenomeno dell’abusivismo edilizio in base agli strumenti normativi vigenti“.
Ecco i Comuni commissariati
Cariati, Carolei, Castrovillari, Crosia, Dipignano, Figline Vigliaturo, Fuscaldo, Lungro, Luzzi, Mandatoriccio, Mendicino, Paludi, Paola, Praia a Mare, San Lucido, San Nicola Arcella, Santo Stefano di Rogliano, Scalea, Tarsia, Tortora, Trebisacce, Zumpano, Lamezia Terme, Montauro, Nocera Terinese, Sellia Marina e Soverato, Ionadi , Vibo Valentia e Isola Capo Rizzuto.