Un posto rimasto vacante da otto mesi quello del Presidente del Parco nazionale del Pollino. Tempo ora diventa necessario accelerare per formulare al più presto la nomina del sostituto di Domenico Pappaterra. Da mesi si rincorrono voci sulla guida del Parco nazionale calabro lucano e per questo Vincenzo Ventura, dirigente provinciale di Fratelli d’Italia di Cosenza, membro della sezione “Vincenzo Gangale” di Castrovillari rompe gli indigui e chiede ufficialmente al coordinatore provinciale e alla deputazione calabrese del suo partito, di procedere quanto prima alla nomina del nuovo presidente «d’intesa con i presidenti di regione e le altre forze del centro destra» affinchè «sollecitino ulteriormente il Governo».
Il miglior nome spendibile è quello di Luigi Lirangi, sindaco di Terrano da Sibari, che fin dall’inizio è stato il nome più accreditato tra le scelte territoriali. Esponente di Fratelli d’Italia uomo «dalla comprovata capacità ed esperienza maturata sul territorio» secondo Ventura è «la scelta migliore in termini di competenza amministrativa al servizio della comunità e che ben conosce quali sono le funzioni per promuovere, internazionalizzare e unificare un prodotto vincente come quello turistico del Parco Nazionale del Pollino».
Il territorio del Pollino nonostante le sue enormi potenzialità attrattive – aggiunge il dirigente provinciale di FdI – «continua ad avere servizi essenziali di serie B. Continuiamo ad assistere al fallimento della sua pianificazione infrastrutturale che ormai dura da 30 anni e il Pnrr è l’ultima occasione finanziaria che abbiamo per toglierla dall’isolamento che la posizione geografica, e certa politica, sembra averle assegnato»
«E’ ora quindi che il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica proceda in tempi celeri alla nomina del nuovo Presidente che vada così a occupare un ruolo rimasto vacante da oltre otto mesi, potendo da subito iniziare a confrontarsi e discutere sui tanti progetti e la loro realizzazione: ulteriori ritardi rischierebbero una fase di stallo operativo da parte di un ente che basa la sua esistenza nel rapporto stesso fra le istituzioni del territorio e che non può continuare ad essere gestito da un facente funzioni».
Il ruolo del nuovo Presidente infatti può e deve essere un importante elemento catalizzatore e di sviluppo per l’economia del territorio, che possa intercettare i bisogni delle comunità e delle imprese con l’obiettivo di individuare le migliori strategie possibili.