C’è una nuova battaglia politica all’orizzonte per la città di Castrovillari che contrappone, questa volta, la visione ambientalista di una «èlite radical chic» e quella che invece vuole tutelare lo sviluppo economico che potrebbe subire un «notevole nocumento per colpa di un ambientalismo malato, che darà l’ultimo colpo di grazia alla già debolissima economia reale del territorio». A parlare in questi termini è il vice presidente della provincia di Cosenza nonchè consigliere di minoranza nell’assise comunale di Castrovillari per Fratelli d’Italia, Giancarlo Lamensa, che ha preso posizione pubblica sulla proposta di legge regionale del consigliere Ferdinando Laghi che riguarda la Petrosa e parte del territorio comunale di Frascineto per l’istituzione di una riserva naturale regionale che riguarda la fascia pedemontana – Lande parasteppiche di Castrovillari.
Una scelta del «fanatismo ambientalista» che «sta cercando di imporre le scelte dei pochi sui molti» e per la quale il consigliere comunale di opposizione promette battaglia annunciando di voler aprire «una discussione aperta e pubblica (e non privata come avvenuto fino ad ora) con la Città e con il Consiglio Comunale ed i privati proprietari coinvolti» chiedendo «a tutte le forze politiche, sociali e sindacali di farsi parti attive nella tutela della nostra Città».
L’inizio dell’iter
La proposta depositata al presidente del consiglio regionale da Laghi in data 8 agosto 2023 (quasi un anno fa) ha già passato il vaglio della Commissione Ambiente del consiglio regionale, che ha audito anche il sindaco Domenico Lo Polito che si è dichiarato d’accordo «senza confronto con la cittadinanza ed il Consiglio Comunale» è l’accusa che muove Lamensa al primo cittadino. Obiettivo dunque del centro destra è sospendere l’iter procedurale ed evitare «un grande danno all’economia castrovillarese. L’Area vincolata dall’infausto progetto – spiega il vice presidente della Provincia – coinvolgerà una zona ampia, che andrà da contrada Crancia alla contrada Pietà e dall’autostrada alla via dei Moranesi, con una fascia di rispetto pari a 300 metri in linea d’aria oltre i predetti confini (che si incuneerà rovinosamente nell’area urbana cittadina)».
Ai sensi di legge nell’area interessata verranno «precluse attività impattanti, nuove costruzioni e trasformazioni dei manufatti esistenti, così come ci saranno limitazioni anche nella fascia di rispetto o area cuscinetto. In breve, nell’area non potrà darsi luogo ad attività che disturbino o antropizzino il territorio naturale o che possano essere ritenute tali».
Duro colpo all’economia locale
Dunque «l’economia del territorio – aggiunge Lamensa – subirà un notevole nocumento per colpa di un ambientalismo malato, che darà l’ultimo colpo di grazia alla già debolissima economia reale del territorio». L’articolato progetto di legge per la Petrosa (che lo ricordiamo è già Zona Speciale di Conservazione) è stato «proposto – cosi commenta Lamensa – da una ristretta élite, che ha pensato bene di agire senza rispetto per i cittadini, lasciati totalmente all’oscuro, senza rispetto per la legge, che sancisce il principio fondamentale della partecipazione di province, comune e comunità locali al procedimento di istituzione. Una partecipazione che, secondo quanto espressamente sancito dalla Legge 394/91, si realizza solo attraverso Conferenze per la redazione di un condiviso documento di indirizzo, che determini perimetrazione, obbiettivi e valutazioni. Non è giusto che ai cittadini castrovillaresi venga preclusa la partecipazione a scelte decisive per il loro futuro e quello delle future generazioni. Non è giusto che i cittadini vengano umiliati da una politica autoreferenziale che si occupa di questioni importanti con saccenza ed atteggiamento oligocratico. Il Progetto di Legge Regionale è pessimo nella sostanza e nella forma».