Il comparto turistico del Parco Nazionale del Pollino, all’esordio della stagione primaverile, si unisce per sollecitare la riapertura della ciclopedonale Campotenese-Morano Calabro. La via attraversa lo scenario campestre di Campotenese, geosito Unesco, si apre sull’imponente skyline delle vette più alte del Parco, la Pollino line anch’esso geosito Unesco, e si allunga verso Morano Calabro, uno dei Borghi più belli d’Italia e la vallata di Castrovillari. Completa il tratto della Ciclovia dei Parchi che unisce le grandi aree protette lungo la dorsale appenninica fino a Reggio Calabria, vincitrice nel 2021 dell’Italian Green Road Award nel 2021, l’Oscar del cicloturismo.
Tutti insieme gli stakeholder del territorio manifestano la necessità di consegnare nuovamente alla comunità del Parco uno dei percorsi pedo-ciclabili tra i più belli e ricchi di storia del Sud Italia che ai tempi del taglio del nastro aveva già attirato l’attenzione di cicloturisti e tour operator. Gli operatori lanciano un messaggio chiaro, con una logica di sistema, consapevoli della capacità attrattiva della pista come importante arricchimento dell’offerta esperienziale del Parco, del contributo che darebbe nel rafforzare il posizionamento, e quindi la competitività, dell’area montana protetta più grande d’Italia come destinazione per il cicloturismo, fetta del mercato turistico in grande e veloce espansione.
«I più importanti saloni sul Turismo che si sono tenuti nei mesi scorsi e in programma in questo periodo, hanno come tema portante il viaggio slow e l’outdoor. Si rivolgono a migliaia di viaggiatori interessati a questo tipo di esperienze e buyer specializzati in questo settore, non possiamo non manifestare la necessità della riapertura ora che la stagione è partita, e lo chiediamo nel pieno rispetto delle prerogative di tutte le istituzioni coinvolte, di un’attrazione che richiamerebbe tanti turisti da ogni parte d’Italia e d’Europa – dicono coralmente gli esponenti turistici del Pollino -. Abbiamo la conferma che c’è tanta richiesta di esperienze su due ruote e la voglia di scoprire territori poco conosciuti, non mainstream, come il Parco Nazionale del Pollino. Non possiamo perdere un altro anno, un’altra occasione per far scoprire il patrimonio del Parco attraverso uno dei tratti ciclopedonali più belli d’Italia. Dobbiamo farci trovare pronti».
Gli operatori ribadiscono la ricaduta positiva a livello sociale ed economico di un attrattore di questo genere. Il cicloturismo rappresenta un tassello importante per la crescita di un territorio come dimostrato dalle performance e dal grande riscontro della Ciclovia dei Parchi, dal suo debutto, nel mercato turistico. «Ci auguriamo che la richiesta – concludono gli stakeholder – venga ascoltata e che i tempi si velocizzino al fine di non vanificare gli ingenti investimenti economici sostenuti, già dalla scorsa stagione, per dotarci di strumenti e attrezzature per accogliere al meglio e offrire servizi adeguati ai cicloturisti».
Il tratto in questione fu sequestrato pochi giorni dopo l’inaugurazione per un esposto di un cittadino che segnalò il cedimento di parti di intonaco dalle volte di alcune gallerie