La norma a salvaguardia ambientale, votata all’interno del Decreto Omnibus approvato dal consiglio regionale, che impone entro sei mesi la riduzione della capacità termica della centrale Mercure a soli 10 MW è «un provvedimento che considero scellerato, che mette in ginocchio un intero territorio, già fortemente penalizzato da difficoltà economiche e occupazionali». Lo afferma in una nota stampa il vice sindaco di Castrovillari, Nicola Di Gerio, ricordando che la centrale del Mercure, per anni, ha rappresentato una «fonte di indotto fondamentale per la nostra zona, nel pieno rispetto delle normative ambientali. Questo intervento rischia di compromettere non solo l’occupazione, ma anche la stabilità economica di un’area che si trova a metà strada tra la Calabria e la Basilicata, dove molte famiglie dipendono direttamente o indirettamente da questa realtà».
«Chi ha proposto (ovvero il consigliere regionale Ferdinando Laghi, ndr) e chi ha votato a favore di questo emendamento – scrive ancora il vice sindaco della città del Pollino – conosce realmente le difficoltà quotidiane di chi vive in questo territorio? Conosciamo i problemi di un operatore che vive con 700/800 euro al mese? Siamo stanchi della politica del “no”, quella che mette in pericolo il futuro di chi vive di lavoro e di sacrifici, senza fornire alternative concrete».
In Calabria – aggiunge Di Gerio – «chi ha pensioni d’oro non può capire le difficoltà di un operaio che vive con uno stipendio basso e, quando si ammala, è costretto a cercare cure fuori regione, non avendo accesso a un sistema privato che è ormai la vera “regina” della sanità calabrese. È inaccettabile che il nostro sistema sanitario non garantisca a tutti i cittadini uguali diritti e opportunità di cura, lasciando indietro chi non può permettersi di pagare. E’ ora di fermarsi e fare un passo indietro. Non possiamo permettere che una decisione politica così grave metta in crisi una comunità che da sempre ha rispettato l’ambiente e che ha visto nella centrale del Mercure un punto di riferimento per la propria sopravvivenza economica. La politica deve ascoltare le istanze delle persone, non continuare a decretare il loro futuro senza tener conto delle reali difficoltà del nostro territorio».