E’ un delitto scioccante quello definito dagli inquirenti che hanno dato una svolta impressionante alle indagini sulla morte di Silvana La Rocca, la 73enne originaria di Saracena (Cosenza) trovata senza vita ieri sera nel giardino della sua villetta a Marina di Leporano (Taranto) con una profonda ferita all’addome.
La donna, una insegnante in pensione, era vedova e viveva da sola. Il marito, ex operaio specializzato dell’Ilva, è morto nel novembre del 2002 in un incidente sul lavoro. Uno dei figli, Salvatore D’Ettori, rintracciato dai carabinieri e portato al Comando provinciale per essere interrogato, ha confessato di aver accoltellato la donna e poi di essere fuggito. «Ho strappato il cuore alla mamma», avrebbe riferito agli investigatori.
Ex militare della Marina di 46 anni, era stato lui ieri sera ad allertare un parente dicendo di essere preoccupato perché non riusciva a mettersi in contatto con la donna da diverse ore. Il familiare ha fatto dunque la macabra scoperta, trovando la donna riversa per terra, in una pozza di sangue.
Durante l’interrogatorio, dopo essersi contraddetto sui suoi spostamenti, D’Ettori ha poi confessato. Ha ucciso la madre con due coltelli e poi ha staccato il tubo del gas nella prospettiva di «far saltare la casa». Non è ancora chiaro quale sia il movente di un delitto così efferato. Dalle indagini è però emersa l’esistenza di rapporti conflittuali tra la donna e il figlio primogenito, determinati in particolare dalla sua precaria situazione economica.
L’uomo è stato sottoposto a fermo, su disposizione del procuratore Eugenia Pontassuglia e del pm Salvatore Colella, con l’accusa di omicidio volontario aggravato.