Per la Dda di Catanzaro Francesco Adduci, l’agricoltore di Cassano Jonio ritenuto concorrente nel duplice omicidio di Maurizio Scorza e della sua fidanzata, “Elena” Hedli, era a conoscenza delle intenzioni dei killer. Lo ha detto chiaramento il pubblico ministero Alessandro Riello al termine della sua requisitoria ieri in Corte d’Assise a Cosenza, chiedendo 24 anni di condanna per il cassanese 57enne.
Sarebbe stato lui a favorire gli esecutori materiali del duplice omicidio firmato dalla ndrangheta in contrada Gammellone il 4 aprile 2022, a due passi dalla sua proprietà. Se fosse stato un testimone scomodo, questa è la tesi del pm, sarebbe stato ucciso. L’agricoltore cassanese è stato arrestato a novembre del 2022 perchè indiziato di aver attirato lui stesso con l’inganno Maurizio Scorza all’interno del podere dove poi ad attenderlo ha trovato i sicari pronti a compiere la mattanza. L’incognita è stata, per tutti, veder arrivare Scorza con la compagna, forse utilizzata come scudo per salvaguardare la propria incolumità. Variante che però non avrebbe fatto desistere i sicari sulla esecuzione della sentenza di morte già decisa.
Dodici in tutto i colpi ritrovati all’interno della Mercedes Glk di colore nero dove i due furono freddati. Lei riversa sul lato passeggero e lui nel bagagliaio insieme ad un agnello sgozzato che era stato il motivo per il quale Adduci lo avrebbe contattato chiedendogli di venirlo a ritirare per le imminenti feste di Pasqua. Nell’auto anche una carta (il due di coppe) a simboleggiare il valore di poco conto della vittima per chi ha scelto di farlo morire, forse perchè rinvendicava una certa autonomia nel traffico di droga del territorio.