Si radica l’associazionismo a Mormanno. In contrada Campolongo, è stata presentata l’Associazione “Campolongo Radici e Futuro – Montagna Gen”. «L’evento – è scritto in una nota- ha catalizzato l’attenzione di quasi tutte le famiglie del territorio, riunendo le radici profonde che affondano nel tessuto della storia locale. Fondata su valori solidi e un’ambizione incrollabile, l’associazione si propone come baluardo di una comunità rurale resiliente, rappresentando un faro di speranza e innovazione».
«Le radici di questa iniziativa -dice il presidente Teresa Maradei – affondano nei sacrifici e nell’arduo lavoro dei nostri nonni che hanno plasmato con tenacia e dedizione la realtà di una frazione di territorio unica, l’Altopiano di Campolongo, custode naturale del selvaggio splendore del Pollino». L’appuntamento ha visto la partecipazione attiva delle istituzioni locali, evidenziando il riconoscimento e l’endorsement di un modello vincente.
L’Associazione si pone come catalizzatore di proposte e soluzioni, incarnando il ruolo di intermediario tra la comunità e le istituzioni stesse. La sua natura di Associazione di Promozione Sociale (APS) la rende un’entità agile e proattiva nel tessuto sociale, capace di cogliere le sfide e le opportunità del territorio. In aggiunta, l’Associazione Campolongo ha come obiettivo primario la promozione e lo sviluppo delle aziende agricole locali. Attraverso l’identificazione tramite QR code, si intende narrare la storia e il tessuto socio-economico delle masserie agricole presenti nel comprensorio da almeno quattro generazioni.
Questo progetto non solo valorizza il patrimonio storico, ma mira anche a rendere fruibili le bellezze naturalistiche del territorio, ancora in gran parte inesplorate, ponendo così le basi per un turismo sostenibile e consapevole. La presenza dell’amministrazione locale quasi al completo ha sottolineato l’importanza strategica che l’Associazione riveste per il futuro di Mormanno. È chiaro che l’orizzonte è nelle mani di coloro che, con coraggio e visione, intendono raccogliere l’eredità dei propri antenati, trasformando tradizione in innovazione.
«Un ringraziamento speciale – aggiungono gli esponenti dell’associazione- va a Domenico Pappaterra, Presidente del GAL, per il suo costante impegno e sostegno alla realtà di Campolongo, una presenza costante che , come ha sottolineato, ha permesso a quest’area di avere 40 anni fa le infrastrutture necessarie per dare dignità agli abitanti di un triangolo di terra che altrimenti avrebbe visto di certo l’abbandono. Ma non è stato solo il contributo individuale a fare la differenza, bensì l’unione sinergica di altre associazioni e enti locali tra cui sottolineiamo la nutrita presenza del CAI che ci ha altresì ospitati nel rifugio B. Longo, che gestisce da vent’anni circa. Campolongo – concludono- è un triangolo strategico di snodo per lo sbocco a mare sul Tirreno, ma anche l’avamposto naturale dal Pollino ai Monti dell’Orsomarso, ha un grande potenziale che l’Associazione si pone l’obiettivo di mettere a sistema al fine di garantire benessere agli abitanti della Contrada, in primis, ma anche al viaggiatore che si troverà immerso in un patrimonio di natura, saperi e sapori».