Si propongono come «proposta credibile ed alternativa» e per farlo, dopo aver avuto il corteggiamento della lista civica che per mesi ha atteso un loro riscontro positivo, i democratici di Morano Calabro scelgono di correre da soli esprimendo Domenico Lombardi in qualità di candidato sindaco. Si risolve cosi la querelle politica che per mesi ha visto la segreteria provinciale del Pd chiede al circolo moranese, guidato dal segretario cittadino Giuseppe Di Gesu, di aderire alla proposta civica nata dal basso e che di fatto invece ha rivendicato la propria autonomia presentandosi da soli alle amministrative dell’8 e 9 giugno.
Il circolo di Morano Calabro «ha lavorato intensamente – spiega proprio Di Gesu – per aprirsi al contributo di altre forze politiche e sociali del paese. Ma per giungere a far sintesi occorrono amalgama e un’unità di intenti che non possono costruirsi in poche settimane. Come si suol dire siamo, forse, arrivati un pò lunghi ma abbiamo maturato quegli ingredienti indispensabili alla riuscita di un progetto solido e lineare, in sintesi una proposta politica credibile ed alternativa. Abbiamo finalmente ritrovato quell’unità di intenti dispersa, ormai da molto tempo, nei diversi rivoli che hanno prosciugato la forza propulsiva del centro-sinistra moranese».
La risposta del perchè di questa scelta in autonomia è scritta tra le righe del comunicato che ufficializza la candidatura di «sintesi» attorno alla figura di Domenico Lombardi per guidare il gruppo in questa tornata elettorale. Un candidato sindaco formatosi politicamente nel solco del Partito Democratico «appassionato nel raccontare la sua idea di amministrazione costantemente, negli anni, da consigliere, da candidato ma anche da semplice cittadino. Non solo in campagna elettorale». Per Di Gesu l’esperienza delle liste civiche può considerarsi «esaurita» perchè «tanto veloci a costruire un largo e impulsivo consenso quanto rapide nella loro dissoluzioni». Ed inoltre la volontà di partecipare con il simbolo del partito alla competizione delle elezioni comunali trova anche forza nella volontà di non nascondersi «sotto liste pseudociviche».
«La politica è per definizione partecipazione plurale e il ritorno alla ricostruzione dalla “base” è oggi più che mai necessario. Ci presentiamo a voi cittadini con un progetto bello, razionalmente valido ed emotivamente stimolante; che coniuga un presente ricco di qualificata esperienza con un futuro intriso di incoraggiante progettualità. Morano ha bisogno di ripartire dall’ordinario, superando l’evidente contrasto tra la retorica dei vuoti proclami e la superficialità e pochezza d’azione. Occorre riportare i cittadini, tutti, al centro delle scelte amministrative, per ridare vivibilità e slancio al tessuto sociale».
«Non partiamo con i favori del pronostico – chiosa il segretario del Pd moranese – ma sono certo li conquisteremo, perché possiamo raccontarci mille favole ma, guardandoci negli occhi, sappiamo ciò che è stato e quel che diversamente possiamo fare».