«Qualche anno fa abbiamo ereditato un presidio sanitario che era un malato ormai in coma profondo e attivando una linea politica di visione stiamo costruendo la sua rinascita, per ridare dignità sanitaria ai cittadini dell’alta Calabria, del Pollino e dell’Esaro in particolare, perchè crediamo che su questo territorio ci sia tanto da fare e da investire». E’ il passaggio cruciale dell’intervento di saluto del sindaco Paolo Pappaterra ai medici cubani che da qualche giorno hanno preso servizio nell’ospedale di Mormanno, integrando e rafforzando l’organico del reparto di riabilitazione estensiva diretto dalla dottoressa Marcella Oliva.
Sono due donne con una lunga esperienza alle spalle in medicina fisica e riabilitazione accolte nella Giornata Internazionale della Donna per sottolineare il grande lavoro dei sanitari al femminile che proprio nell’unità operativa di Mormanno costituiscono lo zoccolo duro e professionalmente qualificato che manda avanti il lavoro che in questo periodo, anche grazie all’attivazione di 14 ambulatori, sta generando «mobilità attiva, che si traduce in economicità per l’azienda sanitaria provinciale» – ha aggiunto il sindaco Pappaterra – «Quello di oggi è un pezzo del tragitto che abbiamo iniziato qualche anno fa e che si è rafforzato anche attraverso la sinergia istituzionale con i sindaci del territorio».
Un anno fa proprio il comune di Mormanno – ha ricordato il primo cittadino nel corso della breve cerimonia di accoglienza alla presenza del direttore del distretto Esaro Pollino, Francesco Di Leone, del vice presidente del consiglio regionale della Calabria, Pierluigi Caputo, e dell’assessore alla sanità di Mormanno, Domenico Armentano – ha guidato in sinergia con le amministrazione comunali di Lungro e San Marco Argentano un piano strategico territoriale che ha portato alla stesura di un documento nel quale, dando centralità allo Spoke di Castrovillari, ogni presidio ospedaliero del territorio avesse «la sua dignità». Attorno al quale documento si sono ritrovati uniti 35 sindaci di Esaro e Pollino e quella è diventata la bussola per chiedere con forza e unità il giusto riconoscimento «dei diritti di salute per i cittadini dell’alta Calabria».
La strategia ora è quella di ampliare l’offerta dei servizi per il reparto di riabilitazione estensiva e soprattutto «puntare all’apertura – ha concluso Paolo Pappaterra – del reparto di Rsa Medicalizzata» all’interno di un quadro generale di riorganizzazione dei servizi sanitari dell’area.
Gli ha fatto eco l’assessore alla sanità del comune di Mormanno, Domenico Armentano, che ha ribadito come la strada percorsa sin dall’inizio dall’esecutivo Pappaterra è «stata quella di mettere l’ospedale al centro dell’attività amministrativa. Il risultato di oggi si deve inquadrare nell’ambito di una grande intuizione del presidente Occhiuto che è un primo tassello che può consentire al nostro nosocomio di riappropriarsi della sua specificità e rappresentare all’interno del territorio un punto di riferimento».
Soddisfatta dell’arrivo del personale medico cubano anche la responsabile Recc Mormanno, Marcella Oliva: «le colleghe rappresentano per noi linfa vitale dopo parecchi mesi in cui siamo stati in sofferenza di organico. E’ un momento molto positivo perchè vengono a rafforzare il nostro reparto consentendo non solo lavoro di routine ma più sistematicità e programmazione».
Alla cerimonia erano presenti anche il vice sindaco di Laino Borgo, Donato Innocenzo, insieme all’assessore Barbara Raimondo, e il sindaco di Lungro, Carmine Ferraro, protagonisti di questa sinergia territoriale che sta mettendo al centro delle scelte politiche gli interessi dei cittadini.
L’arrivo dei medici cubani è – ha sottolineato il vice presidente del consiglio regionale, Pierluigi Caputo – «l’esempio concreto e lungimirante per rispondere alla necessità della sanità territorio di avere medici e nuovo personale. Come dice sempre il presidente Occhiuto la sanità era come un paziente che si è svegliato dal come ed ha bisogno di una grossa riabilitazione. Noi stiamo mettendo in campo una serie di provvedimenti che vanno in questa direzione e l’intuizione dei medici amici cubani ci ha dato ragione e ci sta dando man forte».
Una strategia che si inquadra nella pianificazione generale dell’Asp di Cosenza guidata dal direttore generale Antonello Graziano, che «sta cercando – ha ribadito il direttore del distretto Esaro Pollino, Francesco Di Leone – più sanità possibile nei territori, ottimizzando i servizi e le prestazioni».