«Quel Viva l’Italia che si è levato dai banchi del Senato al termine della votazione sul Ddl Calderoli sia il richiamo all’unità nazionale, più che alla contrapposizione tra le parti. Perchè se riforma sull’autonomia differenziata deve esserci, questa deve essere ragionata con la speranza di trovare, al di là delle divergenze di carattere politico, un terreno comune che permetta di affrontare le sfide future e costruire un paese più forte e coeso per tutti i cittadini».
Paolo Pappaterra, sindaco di Mormanno e componente della segreteria regionale del Partito Democratico, ribadisce le «preoccupazioni» e le «critiche profonde» nei confronti della riforma sull’Autonomia differenziata votata ieri in Senato dalla maggioranza del Governo Meloni.
«Questa decisione sta contribuendo a una divisione del Paese, indebolendo i servizi essenziali e avvelenando la vita quotidiana. L’accusa principale è che la mancanza di un quadro uniforme di prestazioni essenziali porterà a un disegno del Paese caratterizzato da velocità eterogenee, amplificando ulteriormente le disuguaglianze già presenti». Per questo in qualità di sindaco, rilanciando anche la voce di tanti colleghi del territorio e della Calabria, Pappaterra ha espresso «profondo disappunto per la mancanza di un piano comune condiviso. L’approccio attuale sta tradendo la storia del paese, mettendo in discussione la coesione nazionale».
Il nodo cruciale sono i livelli essenziali delle prestazioni. La definizione di questo parametro potrebbe «generare un quadro frammentato e inefficiente. La paura è che, anziché promuovere l’autonomia, questa legge possa portare a una sorta di disgregazione territoriale, dove alcune Regioni beneficiano di servizi di alta qualità mentre altri ne subiscono una drastica riduzione. L’appello è ad una riflessione più approfondita sulle implicazioni di questa legge, considerando le possibili conseguenze a lungo termine sull’unità del paese. In un momento in cui la coesione sociale è più che mai necessaria, la decisione di avanzare con un’Autonomia Differenziata così spinta solleva interrogativi sul futuro dell’Italia come nazione unificata».
Pappaterra fa appello a «tutti i parlamentari calabresi e del Sud in generale che sanno benissimo che questa riforma senza i LEP sarà un disastro. Tempo fa il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, disse “No money – no party” proprio sul tema dell’autonomia differenziata. Evidenza del fatto che non è solo dai banchi dell’opposizione che si avanzano riserve sul modo di condurre questa importante partita strategica per il Paese. Quanto si sta decidendo in questi giorni in parlamento si ribalterà domani pesantemente sulla vita di tutti i calabresi. Bisogna pertanto sensibilizzare di più i cittadini a capire cosa accadrà e le conseguenze che si avranno per rendere tutti più consapevoli di una battaglia democratica che riguarda tutti, non solo la politica, i sindaci, le istituzioni. Su questo tema non arretremo di un centimetro pensando solo ed esclusivamente al bene comune delle nostre comunità e del contesto dell’Italia intera. Allora potremo dire Viva l’Italia con la consapevolezza di aver fatto il bene di tutti, e non solo di una parte. E’ questo che i cittadini chiedono alla politica ed è questa responsabilità che dal fronte dei sindaci ci siamo assunti, con la speranza che più si eleva la scala della responsabilità istituzionale più questa scala di valori e rispetto del ruolo che si svolge assuma un peso maggiore».