Dovrebbero svolgere il ruolo di continuità assistenziale, a volte anche di filtro per le emergenze che possono essere gestite senza passare dal Pronto Soccorso. In un periodo di grande sovraffollamento delle strutture ospedaliere la Guardia Medica potrebbe essere un anello di congiunzione con i bisogni dell’utenza territoriale che cerca risposte a questioni sanitarie non gravissime, senza intasare gli ospedali.
Dunque un servizio importante per la popolazione e l’organizzazione sanitaria soprattutto dei centri delle aree interne, lontani dalle strutture ospedaliere che però soffre terribilmente, forse più di altri, la mancanza di personale medico, che è poi uno dei nodi scoperti della sanità.
Basta guardare il calendario degli accorpamenti della Guardia Medica sul territorio del Pollino nel mese di Gennaio per capire che si è di fronte ad una vera emergenza. Sei comuni del territorio, vale a dire Castrovillari, Civita, Frascineto, Morano Calabro, San Basile e Saracena, si sono visti recapitare una missiva ufficiale firmata da Silvano La Bruna, direttore dell’unità operativa complessa Cure Primarie del distretto sanitario Esaro – Pollino, in cui si evidenzia la necessità di accorpare le Guardie mediche per «uno stato di necessità non diversamente organizzabile» a causa della «carenza di medici da incaricare per l’espletamento dei turni di servizio di continuità assistenzale» nei giorni pre festivi, festivi e notturni.
Una crisi del sistema territoriale che riserverà dunque a comuni piccoli come Civita l’assenza completa della Guardia Medica nel proprio comune (l’utenza sarà costretta a rivolgersi alla postazione attiva più vicina) per il mese di Gennaio, mentre a Saracena toccherà solo un giorno in tutto il mese. Vanno meglio Morano Calabro con dieci giorni di presenza della postazione attiva e Castrovillari che in qualità di comune più grande in termini di popolazione nell’ambito della sanità locale gioverà per ben 15 giorni della presenza del medico nella postazione attiva, che dovrà sopperire, però anche alle emergenze e richieste degli altri comuni viciniori.