La Giunta regionale oggi disposto una parziale rettifica alla delibera numero 719 del 15 dicembre 2023 nel merito delle operazioni di riorganizzazione della rete scolastica del primo ciclo della Provincia di Cosenza. “Per un per un mero errore materiale – è scritto – nel testo della delibera 719 non è stata riportata l’operazione di accorpamento della direzione didattica di Castrovillari 1, accorpante con la direzione didattica di Castrovillari 2, e la scuola media di Castrovillari che, coerentemente con quanto previsto nel parere 3.1.2 delle Linee guida regionali, determina la costituzione di un istituto comprensivo di 1.649 alunni, con conseguente eliminazione della scuola secondaria di primo grado.
Tale operazione è stata correttamente riportata nell’allegato B – Rete scolastica della Provincia di Cosenza, anno scolastico 2024/2025 – parte integrante e sostanziale dell’atto – e nelle motivazioni della medesima delibera”. Ecco quindi svelata l’assenza di Castrovillari dalla delibera.
Niente da fare quindi per la città del Pollino, fortemente penalizzata da questo dimensionamento scolastico rispetto ad altre città che in seconda battuta hanno recuperato le loro autonomie scolastiche. Uno schiaffo alla città e alla scuola castrovillarese e ai loro fruitori per il quale è intervenuto oggi anche il consigliere regionale Ferdinando Laghi.
La città del Pollino così viene privata di ben tre autonomie, una per le scuole superiori, altre due per elementari e medie, che risultano così accorpate in un unico “blocco”, con ben 1649 alunni.
«Si tratta di un taglio eccessivamente drastico -dichiara Ferdinando Laghi, Capogruppo in Consiglio Regionale di “De Magistris Presidente”- che determina un accorpamento, da un lato con una numerosità di alunni di elementari e medie troppo nutrita – ben 1649 – ma che comporta anche -continua Laghi- l’unificazione organizzativa di scuole con caratteristiche ed esigenze profondamente diverse, quali sono elementari e medie. La funzionalità delle scuole di Castrovillari, ma ancor più la formazione di alunni in età critica, rischia di essere eccessivamente penalizzata.
Mi auguro -conclude Laghi- che ci sia un tempestivo ripensamento e una necessaria correzione, che riporti la situazione, pur con la perdita di due autonomie, invece delle tre attualmente previste, in un ambito di realistica possibilità gestionale».