Alla fine ha vinto la forza dei numeri, quelli dei tagli. Il panorama della scuola regionale esce con le ossa rotte dopo l’approvazione del piano di dimensionamento scolastico per l’anno 2024/2025. Ben 79 le autonomie soppresse che disegnano una nuova mappa della scuola pubblica segnata da un «numero elevato» di scelte di accorpamento rispetto ad altre regioni d’Italia perchè – spiegherà il vice presidente della giunta Regionale, Giusi Princi – «l’ultimo dimensionamento in Calabria risale al 2012. Nei criteri di predisposizione dei piani provinciali proposti dalla Regione, che abbiamo fortemente voluto con il presidente Occhiuto, è stato evidenziato di salvaguardare le aree interne e i comuni isolati».
Non la pensa cosi il sindaco di Castrovillari, Domenico Lo Polito, che all’indomani della scelta varata dalla giunta regionale attacca a muso duro le scelte di Occhiuto e della sua maggioranza colpevole, secondo il sindaco della città del Pollino, di aver attuato scelte «al servizio dei territori si, ma quelli dei loro rappresentanti. La delibera sul dimensionamento scolastico dimostra ancora una volta come gli interessi politici di parte di questa giunta regionale non coincidano affatto, anzi incidano profondamente in maniera negativa, sui diritti di altri territori».
La delibera regionale penalizza Castrovillari e «lo fa – aggiunge il sindaco – in barba alla legge di bilancio, alla logica, ai loro stessi criteri validi per alcuni territori e dimenticati per altri. La politica non è interesse di alcuni a discapito di altri e questa giunta regionale, con i provvedimenti che mette in campo, dimostra la propria parziarietà. Se intendono capitalizzare consensi elettorali nei comuni dove nella prossima primavera si vota deve farlo con azioni positive e non discriminatorie».
Lo Polito ha già annunciato di volersi rivolgere alla giustizia amministrativa ove la giunta regionale «non corregga immediatamente la delibera sul dimensionamento scolastico» intanto il sindaco della città si augura che il centro destra di questo territorio «prenda atto degli “schiaffi” inferti dalla loro giunta regionale e si schieri al fianco dell’amministrazione comunale nella difesa dei diritti (non favori e neppure mance elettorali) fondamentali, come sanità e scuola, dei nostri cittadini».