Il Consiglio Provinciale di Cosenza riunitosi ieri ha approvato il piano di dimensionamento scolastico «del quale tutti gli attori principali (studenti, lavoratori, famiglie e dirigenti scolastici) sono stati tenuti all’oscuro» Lo scrivono in una nota stampa le sigle sindacali Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda che ricordano come «una eventuale approvazione del suddetto piano che non tenga conto del parere, seppur non vincolante, espresso all’interno degli OO.CC. delle scuole, sarebbe a nostro avviso inopportuno e illegittimo».
In provincia di Cosenza – a differenza di altri enti territoriali – l’incontro con i sindacati, che pure avevano chiesto di essere convocati, è stato ritenuto cosa «superflua» aggiungono ancora le sigle sindacali che aggiungo: «riteniamo che questo piano di dimensionamento vada fermato, e bene hanno fatto le altre province, in Calabria e in altre regioni, a contestarlo, poiché si tratta di un’operazione sbagliata e in contrasto con le stesse priorità evidenziate dal PNRR circa il miglioramento della qualità dei processi formativi, di lotta alla dispersione e di sostegno alle aree in cui si registra maggiore sofferenza».
«Inoltre, come abbiamo avuto modo di ribadire in altre occasioni, pur apprezzando l’impegno profuso dall’Osservatorio Regionale nel cercare di limitare, attraverso le note linee guida, gli effetti che il provvedimento della Legge di Bilancio produrrà sul territorio Cosentino, non condividiamo la linea politica espressa dal nostro governo regionale, che nessuna obiezione ha opposto a questa legge di stampo fortemente centralista, che relega le regioni al ruolo di mere esecutrici di tagli puramente algebrici»
«Riteniamo che sia impossibile adottare un provvedimento di definizione della rete scolastica che al contempo possa, da un lato, essere conforme alle prescrizioni statali e, dall’altro, rispondere alle esigenze specifiche di una regione come la Calabria, e soprattutto nella nostra provincia, in cui per giunta le soluzioni adottate in passato in fatto di dimensionamenti da parte dei nostri decisori politici e tecnici hanno reso ancora più difficile la situazione attuale. In una provincia come quella di Cosenza un taglio di risorse finanziarie e professionali di tale portata arrecherà danni irreparabili al nostro già fragile sistema d’istruzione e determinerà il completo stravolgimento della rete scolastica, acuendo enormemente le situazioni di disagio sociale e lavorativo».
«La riorganizzazione della rete scolastica può e deve essere affrontata in modo diverso: le dimensioni delle scuole non devono superare i 900 alunni, le specificità territoriali e di indirizzo vanno salvaguardate, il tempo scuola e il personale vanno rafforzati. Sono queste le misure necessarie a una scuola di livello europeo».